Al secco "no" della sorella della vittima, il reo confesso aveva aggiunto: "Perché?! No, non è giusto. Non può non cagarmi per tutte ste ore. Mi aveva promesso ieri che mi scriveva durante la giornata"
Settimane prima del femminicidio di Giulia Cecchettin, Filippo Turetta aveva inviato alcuni messaggi alla sorella della giovane, Elena, che testimoniano il controllo che il reo confesso voleva esercitare sull'ex fidanzata. "Ciao, scusa, puoi far accendere il telefono alla Giulia e farglielo lasciare acceso?", aveva scritto Turetta che poi, quando Elena gli aveva risposto con un secco "no", aveva aggiunto: "Perché?! No, non è giusto. Non può non cagarmi per tutte ste ore. Mi aveva promesso ieri che mi scriveva durante la giornata". Il ragazzo aveva ribadito il concetto con quattro punti di sospensione e aveva continuato: "Dille almeno che le ho scritto". Lo rivela la trasmissione "Chi l'ha visto", che ha trasmesso la conversazione.
Elena Cecchettin non aveva ceduto alle richieste di Turetta e, anzi, aveva provato a far ragionare il giovane: "Filippo dalle un attimo di respiro". Parole che avevano scatenato la reazione di Turetta: "Di respiro da cosa - aveva scritto infatti il ragazzo -. Mi aveva promesso che mi mandava qualche foto e video della giornata, scusa". E poi aveva concluso: "Grazie".