Al Maurizio Costanzo Show il magistrato esterna le sue preoccupazioni riguardo il pericolo di identificazione dei giovani con i personaggi di mafiosi raccontati in film e fiction
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Nell'ultima puntata stagionale del Maurizio Costanzo Show si è parlato anche di mafia. Ospite del salotto TV è stato Nicola Gratteri, magistrato e Procuratore della Repubblica di Catanzaro, che è intervenuto riportando preoccupanti fenomeni di emulazione fra i ragazzi più giovani. "Molti insegnanti ci hanno raccontato che davanti alle scuole medie i bambini giocano a parlare, a vestirsi e ad avere soprannomi dei protagonisti mafiosi dei film e delle fiction" ha raccontato. Il fenomeno ha un preciso punto di partenza: "Io capisco l'arte" ha spiegato Gratteri "Il Padrino è stato un capolavoro sul piano artistico ma un è stato un guaio: ha raccontato Famiglie che non esistono, non c'è una mafia buona. Anche nella produzione del film ci sono state infiltrazioni. La pellicola è diventata una pubblicità per Cosa Nostra".