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La donna, sposata da 14 anni, si chiede che senso abbia adottare il proprio figlio: "Genitore è chi esercita i doveri, le responsabilità di essere genitore. Che c'entra essere uomo o donna?"
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Sulla questione dei figli delle coppie gay, si è espressa una delle mamme che ha visto impugnare dalla Procura di Padova l'atto di nascita della figlia. "L'adozione si fa per avere un figlio quando non ne hai uno. Noi abbiamo avuto la fortuna di averli, concepirli, partorire, accudirli", ha detto la donna, che fa parte di una coppia omogenitoriale. "I nostri due figli sono nati all'interno di un matrimonio che dura da 14 anni, siamo una famiglia e abbiamo il dovere di tutelarli", ha aggiunto.
"Scorciatoia, non la soluzione intrapresa dal Comune di Padova, ma una scorciatoia è la Step Child", prosegue la donna. "Se un figlio nasce con due mamme - sottolinea -, ha due mamme, non una mamma e una donna che vive nella stessa casa. Che senso ha per un bambino farsi adottare dalla propria madre? Genitore è chi esercita i doveri, le responsabilità di essere genitore. Che c'entra essere uomo o donna?" "L'adozione - puntualizza - è una discriminazione legalizzata. Per ogni altro genitore, che ha la fortuna di poter mettere al mondo dei figli, nel momento in cui il figlio nasce diventa automaticamente genitore. Nessuno entra nel merito, fino a prova contraria, fino a quando non sussistono gravi situazioni che mettono in discussione la sua capacità genitoriale. E neppure in casi gravissimi questi genitori si trovano cancellati dall'atto di nascita del proprio figlio".
"Personalmente non sono al corrente del caso e normalmente non commentiamo casi individuali. Più in generale ricordo la proposta della Commissione dei diritti genitoriali transfrontalieri. Chi è genitore in uno Stato deve esserlo anche negli altri Paesi Ue, ma il diritto di famiglia è competenza dei Paesi membri". Così il portavoce della Commissione Christian Wigand commentando il caso italiano.