Il 23enne condannato all'ergastolo per aver ucciso Giulia Cecchettin lascia l'area dei "protetti". I suoi legali scrivono alla Procura per una "potenziale forma di preoccupazione", chiedendo che torni dov'era prima
Filippo Turetta, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Giulia Cecchettin, cambia sezione nel carcere di Verona. Il 23enne è stato infatti trasferito dall'area "protetti" a quella di media sicurezza, in mezzo ai detenuti comuni. La novità non convince i suoi avvocati, che hanno inviato una segnalazione anche in Procura per una "potenziale forma di preoccupazione". I legali chiedono che per il momento il loro assistito torni nella precedente sezione.
Il reo confesso del femminicidio è dietro le sbarre di Verona da un anno. E ora per lui si apre una nuova fase della detenzione.
Per Turetta inoltre slittano i tempi per il deposito delle motivazioni della condanna. Non sarà ai primi di marzo, ma a metà aprile che la Corte d'Assise depositerà le motivazioni: la decisione è stata presa dal presidente del collegio, Stefano Manduzio, e anticipata da Rai3 Veneto. I 90 giorni per il deposito sarebbero scaduti il 3 marzo; è stato invece deciso uno slittamento di 40 giorni rispetto a questo data e quindi si arriva a metà aprile.
Alla base del cambio due questioni. Le carceri sono sovraffollate e dunque può capitare di dover riorganizzare la struttura. La legge poi prevede che, dopo un certo periodo, il detenuto possa lasciare i "protetti" (destinata ad autori di reati di forte riprovazione sociale) per proseguire il percorso in altre aree.
I legali di Turetta ne richiedono il trasferimento nuovamente nella sezione protetta citando diversi argomenti: "Tenuto conto della giovane età e della gravità del reato, della risonanza mediatica e del generalizzato sentimento di orrore che la medesima ha suscitato nella comunità nazionale, è stato assegnato in sezione protetta". Gli avvocati esprimono poi preoccupazione per "il clima di violenza verbale che ha accompagnato la stigmatizzazione extra processuale della pur gravissima vicenda". Violenza che, si legge nella segnalazione alla Procura, potrebbe "contaminare negativamente anche l'ambiente" in cui si trova Turetta.
A giorni dovrebbero arrivare le motivazioni dell'ergastolo. La sentenza ha escluso due aggravanti su tre: crudeltà e stalking, mentre ha mantenuto la premeditazione.