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Marco Cappato dice che non si autodenuncerà per aver accompagnato in Svizzera, per il suicidio assistito, Ines, la 51enne lombarda affetta da sclerosi multipla. E spiega: "Non abbiamo ritenuto di impegnare tempo e risorse delle forze dell'ordine e della magistratura, perché abbiamo agito non solo nel rispetto dei diritti fondamentali di Ines e della Costituzione, ma anche della sentenza della Corte costituzionale che ha forza di legge". Il tesoriere dell'associazione Luca Coscioni ha inoltre ricordato le precedenti autodenunce, legate ai casi di dj Fabo e delle sette successive, quando "abbiamo raccontato l'accaduto alle forze dell'ordine ma sempre rivendicando di aver operato secondo noi nel rispetto dei principi fondamentali della Costituzione".