LA DECISIONE IN 30 GIORNI

Fine vita, il centrodestra della Toscana ricorre al collegio di garanzia

Il collegio di garanzia ha fino a 30 giorni di tempo per esprimersi: durante questo lasso di tempo la legge non può essere promulgata

15 Feb 2025 - 15:58
 © agenzia

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In Regione Toscana, il centrodestra del Consiglio ha presentato ricorso al collegio di garanzia statuaria sulla legge appena approvata sul fine vita. Si chiede la verifica di conformità, rispetto allo statuto dell'ente, della normativa sul suicidio medicalmente assistito. Lo hanno annunciato i capigruppo di Forza Italia, Marco Stella, di Lega, Elena Meini e di Fdi, Vittorio Fantozzi. Il collegio di garanzia ha fino a 30 giorni di tempo per esprimersi: fino ad allora la legge non può essere promulgata.

I sottoscrittori dell'istanza depositata chiedono "un parere di codesto collegio di garanzia, al fine di conoscere se la legge regionale in materia di assistenza sanitaria al suicidio medicalmente assistito - ancorché dichiaratamente recante modalità organizzative -, in assenza di una legge statale che assicuri la necessaria uniformità, risulti conforme allo Statuto della Regione Toscana", come si legge nel documento.

I pareri dei capigruppo del centrodestra

 "L'effetto immediato - ha spiegato il consigliere regionale Stella - è che la legge va in regime di standby, non può essere promulgata, non può andare sul Burt. Gli effetti della legge sono sospesi fino alla decisione del collegio di garanzia. C'è una presa in carico del collegio di garanzia che, nel giro di pochi giorni, decide se il quesito è fondato o no. In caso positivo ha 30 giorni per esprimersi sul fatto se la legge sia conforme allo statuto. Noi siamo convinti di no". Per la consigliera Meini "una Regione non può decidere in modo autonomo su un tema come questo. Il Pd si è aggrappato a una sentenza della Corte che però non dice questo". Per Fantozzi "anche questo è stato un tema votato alla strumentalizzazione delle sirene elettorali presenti in casa del Partito democratico e non solo".

Prima della discussione della legge da parte del Consiglio regionale, il presidente Antonio Mazzeo aveva respinto un'istanza di Stella che chiedeva il parere preventivo al collegio regionale di garanzia. 

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