A "Pomeriggio Cinque" il drammatico racconto di Patrizia, la 53enne toscana abusata dai due ex cognati
"Mi avevano portato lassù dicendomi che mi avrebbero riportato a casa poco dopo. Stupidamente ho creduto loro, certamente non pensavo che mi succedesse una cosa del genere". Inizia così il drammatico racconto di Patrizia, la 53enne segregata e violentata dall'ex coniuge per oltre un mese nelle campagne tra Rufina e Pontassieve, in provincia di Firenze.
La donna, in collegamento con "Pomeriggio Cinque", ripercorre quei drammatici momenti in cui l’ex cognato, con la complicità di un terzo fratello, dopo averla sedata l’ha rinchiusa in un pollaio torturandola e violentandola senza sosta. "Lì mi ha frustata, mi ha legata al lettino e con la forza mi ha tagliato i capelli con una forbice. Ho visto la morte in faccia", racconta Patrizia che poi, tra le lacrime, parla a Barbara D’Urso delle torture subite durante la sua prigionia: docce gelate, minacce di violenze alla famiglia e angherie di ogni tipo, fino alla fuga.
La donna è infatti riuscita a scappare dopo aver percorso 6 km nei boschi: "Fisicamente sono andate via tutte le ferite ma mi ha distrutto psicologicamente. Ancora non dormo la notte".