SCRITTE IN LINGUA SLAVA

Vandalizzata la foiba Basovizza a 48 ore dal Giorno del Ricordo | Meloni: "E' un oltraggio all'intera nazione"

Comparse tre scritte in lingua slava, Una recita "Trst je nas" ("Trieste è nostra"), mentre un'altra "Trieste è un pozzo"

08 Feb 2025 - 14:04
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Tre scritte, in lingua slava, sono comparse nel complesso della foiba di Basovizza. Una recita "Trst je nas" ("Trieste è nostra"), mentre un'altra "Trieste è un pozzo". Poco prima delle 10 sono giunti operatori che cominceranno a breve a cancellare le scritte. La vandalizzazione è giunta in occasione di una cerimonia prevista a Basovizza e all'antivigilia del Giorno del Ricordo, alla quale lunedì parteciperà la sottosegretaria alla Pubblica Istruzione Paola Frassinetti. Sul caso è intervenuto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha commentato: "Oltraggiare Basovizza è oltraggiare l'intera nazione".

Meloni: "Un oltraggio all'intera nazione"

 "La foiba di Basovizza è un luogo sacro, un monumento nazionale, da onorare con il silenzio e con la preghiera - ha osservato Giorgia Meloni -. Oltraggiare Basovizza, per di più con scritte ripugnanti che richiamano a pagine drammatiche della nostra storia, non vuol dire solo calpestare la memoria dei martiri delle foibe ma significa oltraggiare la nazione intera. Ciò che è accaduto è un atto di gravità inaudita, che non può restare impunito". 

Le scritte slave alla foiba di Basovizza

 Le scritte sono apparse nella notte e sono state rinvenute stamane verso le 6 da alcuni addetti giunti alla foiba per iniziare l'allestimento dei palchi per la cerimonia solenne in programma lunedì. Due scritte sono in lingua slovena, una ("È un pozzo") in italiano. Una di queste riporta, tradotta, la frase "Morte al fascismo, libertà al popolo" ("Smrt Fasizmu Svoboda Norodom"). Segue anche un numero, "161". Una squadra di operai ha provato a rimuovere la vernice rossa con l'idropulitrice. Non riuscendo nell'intento, si procederà ora con la tinteggiatura.

Loperfido (FdI): "La memoria va difesa"

 "Vedere la Foiba di Basovizza imbrattata con scritte agghiaccianti, con il tristemente noto color rosso sangue che riporta all'occupazione titina, inneggianti 'Trieste è nostra', è inquietante e vergognoso", ha commentato il deputato di Fratelli d'Italia Emanuele Loperfido. Nel pubblicare la foto del monumento vandalizzato, il parlamentare ha sottolineato come, a pochi giorni dal 10 febbraio, "questo gesto rappresenti non solo un'offesa alla memoria delle vittime, ma anche il segnale preoccupante che certe ideologie di odio e divisione, anziché dissolversi, vengono alimentate da nuove generazioni che non hanno vissuto quei tragici eventi. Siamo certi che le indagini porteranno all'individuazione dei responsabili e che la giustizia farà il suo corso. Ma è fondamentale che le istituzioni condannino fermamente questo episodio e si impegnino a estirpare ogni residuo di odio e violenza politica. La memoria va difesa, i martiri delle foibe rispettati e onorati, non vilipesi. Solo così potremo costruire un futuro fondato sul rispetto, sulla verità storica e sulla civile convivenza".

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