Accusati anche altri due blogger. Al centro dell'inchiesta alcuni scatti sottratti senza permesso alla festa di compleanno organizzata da Elisabetta Canalis nel 2010
Il pm di Milano, Grazia Colacicco ha chiesto di condannare a un anno Selvaggia Lucarelli, 1 anno e 2 mesi per Gianluca Neri e 10 mesi per Guia Soncini nell'ambito del processo per le "foto rubate" a una serie di vip che hanno partecipato alla festa di compleanno organizzata da Elisabetta Canalis nel 2010 nella villa sul lago di Como di George Clooney, con cui all'epoca era fidanzata.
L'accusa - In quell'occasione sono state scattate 191 fotografie da Felice Rusconi, marito della show girl Federica Fontana, che poi le inviò via email gli invitati a Villa Oleandra. "L'interno della villa fino a quel momento non era mai stata fotografato", ha spiegato il pm Colacicco nel corso dell'udienza", e quegli scatti avevano anche un notevole valore commerciale" per le riviste di gossip. Per questo gli imputati, secondo la Procura, una volta entrati in possesso delle immagini, che avrebbero ottenuto "hackerando" l'accesso all'account di posta di Rusconi, avrebbero tentato di venderle tramite il fotografo Giuseppe Carriere al settimanale "Chi". L'affare, però, sarebbe andato a monte perché il direttore Alfonso Signorini, dopo aver telefonato alla Canalis, ha scoperto che si trattava di immagini recuperate in maniera illecita.
Canalis e Fontana chiedono 10mila euro di danni - Elisabetta Canalis e Federica Fontana hanno chiesto un risarcimento di 10mila euro a testa. "Per quelle foto c'è stata una trattativa da diverse migliaia di euro che è pienamente provata", ha sottolineato l'avvocato Marco Tullio Giordano, uno dei legali di parte civile. "Questo tipo di reati ha gravi conseguenze morali per chi le subisce. Le persone non sanno di essere sotto controllo. La Canalis lo ha saputo solo nel 2012 e, in quel momento, ha potuto pensare di essere ancora controllata". Il legale ha spiegato di avere quantificato economicamente il danno "con un occhio di riguardo al fatto che questo processo non arriverà mai a una fine perché c'è la prescrizione". "Che si tratti di scambi di messaggi sessualmente espliciti", ha aggiunto l'avvocato Giacomo Vaciago, che assiste le due showgirl con il collega, "o di foto di un compleanno o di un momento di vita privata", comunque il fatto di sapere di essere spiati "è causa di un malessere".