A Catania è il giorno più importante per le celebrazioni di Sant'Agata, patrona della città. Alle prime ore del mattino, dopo il giro esterno, il fercolo, ovvero la portantina d'argento con le reliquie della Santa, è sfilato per le strade della città intorno alla cattedrale, per il cosiddetto "giro esterno", rientrando in Cattedrale intorno alle 6:00. La giornata prosegue poi con il corteo liturgico dal Palazzo Arcivescovile fino alla Basilica Cattedrale per il Solenne Pontificale. Nel pomeriggio, è la volta del "giro interno", le reliquie della santa tornano infatti sul fercolo e attraversano la centrale via Etnea. La procesione è la più importante delle celebrazioni, durante la quale la reliquia della santa viene portata in giro per le strade di Catania su un grande "cero", un carro decorato, accompagnata da preghiere, canti e fuochi d'artificio. Il culto è un momento di grande devozione, ma anche di festa e socializzazione per la popolazione, che celebra la protezione della santa sulla città.
Secondo la tradizione, Sant'Agata, martire cristiana, nacque a Catania verso la fine del III secolo da famiglia nobile. La sua vita cambiò quando il prefetto romano Quinziano si invaghì di lei e le propose di diventare la sua amante. Quando Agata rifiutò, decise di denunciare la sua fede cristiana, accusandola di essere una seguace di un "culto proibito".Per punirla, Quinziano ordinò che Agata venisse torturata in modo crudele. La tradizione narra che fu sottoposta a numerosi supplizi, tra cui la mutilazione dei seni, un tormento che la rese simbolo di coraggio e resistenza. Nonostante le sofferenze, Agata rimase salda nella sua fede e non cedette mai alla richiesta di abiurare. La sua morte, avvenuta nel 251 d.C., la consacrò come martire.