© MassimoSestini/PoliziadiStato
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Il fotografo Massimo Sestini a bordo di un elicottero del 1^ Reparto Volo della Polizia di Stato ha immortalato tutta la cerimonia
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Il cielo terso di Roma ha fatto da scenografia all’addio di Papa Francesco il 26 aprile, quando più di 400mila persone e leader da ogni continente hanno gremito piazza San Pietro per la Messa funebre celebrata dal cardinale Giovanni Battista Re. A raccontare la portata storica dell’evento sono ora 30 scatti ad alta risoluzione firmati dal fotoreporter Massimo Sestini. Realizzate da un elicottero AB-212 in sorvolo costante, le immagini disegnano un mosaico unico di folla, uniformi e simboli liturgici.
Sestini, già vincitore del World Press Photo per l’iconico salvataggio di migranti nel 2015, è celebre per la prospettiva zenitale: “La distanza offre un vantaggio inestimabile”, ama dire. Dai 500 metri d’altezza sopra il Cupolone, il suo obiettivo Canon ha catturato non soltanto il drappello dei 14 portatori del feretro, ma anche il fitto reticolo di vie che convogliavano pellegrini da ogni parte del mondo. Le cromie della celebrazione – il bianco delle tonache, il rosso dei cardinali, il blu-polizia delle tute di volo – spiccano con nitidezza, regalando una narrazione visiva che nessun drone commerciale avrebbe potuto ottenere con la stessa stabilità autorizzata.
Dietro l’impresa fotografica c’è il maxi-piano di sicurezza coordinato dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza: 6mila agenti, unità cinofile, radar anti-drone e jammer hanno creato una “green zone” attorno al Vaticano e lungo i 5,5 km del corteo verso Santa Maria Maggiore. Il capo della Polizia Vittorio Pisani ha ringraziato le donne e gli uomini in divisa per aver gestito “un evento senza precedenti per complessità e visibilità mondiale”. A fare da vedetta aerea, l’elicottero del 1° Reparto Volo di Pratica di Mare – lo stesso da cui Sestini ha scattato – ha assicurato monitoraggio continuo dei flussi e delle autorità presenti, fra cui i presidenti Donald Trump e Volodymyr Zelensky