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Dalla volontà di una vita semplice, senza lussi, ai piccoli gesti inaspettati; dalla lotta alla pedofila alla riforma della Curia: così Bergoglio ha stravolto l'ordinario
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"Non posso vivere da solo, il palazzo apostolico è troppo grande, io ho bisogno di stare in mezzo alla gente". La rivoluzione di Papa Francesco era cominciata così, la sera della sua elezione, il 13 marzo del 2013, quando il nuovo Pontefice decise di vivere al residence Santa Marta, in una stanza di 50 mq, senza lussi, nella semplicità. Non era mai accaduto prima: una novità assoluta che lasciò a bocca aperta tutti i cardinali. Ma era solo la prima di una lunga serie.
Le uscite improvvisate - Papa Bergoglio aveva abituato il mondo a gesti inediti, per qualcuno incredibili, che svelavano la sua umanità: le uscite improvvise per andare dall'ottico, per raggiungere la sanitaria e acquistare delle nuove scarpe ortopediche, per raggiungere il negozio di dischi dei suoi vecchi amici nel cuore di Roma. La spontaneità al primo posto, come quando durante le udienze generali accettava dai fedeli - senza alcuna preoccupazione - il mate, la classica bevanda sudamericana che Francesco amava sorseggiare.
Non solo gesti - Ma la rivoluzione di Francesco ha riguardato anche la curia romana: la riforma - realizzata in dieci anni - che ha snellito la struttura curiale, la lotta contro il malaffare, contro la corruzione nel recinto di Pietro. La lotta senza tregua alla pedofilia, il male assoluto che ha sconvolto il popolo di Dio. E poi quel suo modo di fare il Papa, quasi abbandonando la sacralità della figura del Pontefice: un parroco del mondo, che alzava il telefono per chiamare i capi di Stato, ma anche i semplici fedeli che gli scrivevano, chiedendogli preghiere e parlandogli dei propri problemi.
Un volto nuovo alla chiesa - Francesco ha così cambiato il volto della chiesa e del papato, un volto nuovo, di una chiesa di strada che cerca un ritorno alle origini, una chiesa che non giudica dall'alto ma che si fa prossima a chi ha bisogno e si mette in ascolto, uscendo verso le periferie. Bergoglio ha aperto le braccia agli scarti della società, a chi è vittima di pregiudizi, a chi ha cercato Dio senza trovarlo. "Non fatevi imprigionare dagli organigrammi - aveva detto in diverse occasioni - la chiesa non è solo uffici o nomine. C'è ben altro! La fede dov’è' finita?", si è domandato. "La vera rivoluzione sta nella docilità allo spirito - ha ribadito-. Sapete perché? Percé il vero rivoluzionario è Gesù Cristo".