"Mattino Cinque" intervista gli abitanti del piccolo borgo bolognese dove la donna è tornata a vivere
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Annamaria Franzoni è una donna libera. Condannata nel 2008 a 16 anni per l'omicidio del figlio di tre anni Samuele, avvenuto a Cogne il 30 gennaio 2002, la donna ha finito di espiare la sua pena usufruendo di molti giorni di liberazione anticipata per buona condotta e ha deciso di rifugiarsi a Monteacuto Vallese sugli appennini bolognesi. "Il fatto che sia innocente noi l'abbiamo sempre sostenuto", dichiara a "Mattino Cinque" uno degli abitanti del piccolo borgo dove la Franzoni è cresciuta e dove è tornata a vivere assieme al marito Stefano Lorenzi e al figlio più piccolo mentre quello più grande, Davide, vive e lavora all'estero. Tutti in paese la difendono come una vittima perseguitata e si dichiarano contenti di averla di nuovo tra loro: "Siamo felici perché crediamo nella sua innocenza". "Posso dire che quando i nostri bambini erano piccoli lei faceva da babysitter e glieli affiderei anche oggi", sostiene Antonio Bignami, che vive di fronte alla casa dove da poco tempo si è trasferita la donna.
"Per me sono una famiglia di persone assolutamente equilibrate, brave - continua il vicina di casa - E' chiaro che anche nelle persone più equilibrate un colpo di follia può succedere". Ma per lei è innocente? "Non lo so, non lo posso sapere".