Aereo delle Frecce Tricolori si schianta sull'aeroporto di Caselle
© Tgcom24
© Tgcom24
L'uomo si è ustionato le mani nel tentativo di estrarre la figlia rimasta intrappolata tra le lamiere ma non ce l'ha fatta. "Ho visto i genitori disperati perché non erano riusciti a tirare fuori la bambina" ha detto un testimone
Non si dà pace Paolo Origliasso, papà di Laura, la bambina di 5 anni che ha perso la vita nello schianto della Freccia Tricolore all'interno dell'aeroporto di Caselle, nel Torinese. "Era bloccata nell'auto in fiamme, non sono riuscito a tirala fuori" dice l'uomo, 49 anni, in ospedale con la moglie Veronica, 41, e l'altro figlio, Andrea, 12 anni, che ha riportato ustioni di secondo grado sul 30% del corpo.
Secondo quanto riportato da Repubblica, Paolo Origliasso si è ustionato le mani per cercare di salvare la figlia. La famiglia abita a San Francesco al Campo, a 200 metri dall'aeroporto di Caselle dove è avvenuto l'incidente. Il 16 settembre non erano andati a vedere le Frecce, erano lì di passaggio quando lo spostamento d'aria ha fatto rovesciare la loro auto. Poi le fiamme: papà, mamma e Andrea sono riusciti a scappare. Laura, invece, è rimasta intrappolata. Il padre si è bruciato le mani cercando di tirarla fuori. Ma non ce l'ha fatta: il corpo della bambina sarà estratto solo in un secondo momento dai vigili del fuoco.
"Ho sentito un grande botto dal bagno e quando sono sceso ho visto le fiamme, mi sono avvicinato e ho visto i genitori disperati perché non erano riusciti a tirare fuori la bambina. Un grande dolore" racconta Mauro, un testimone dello schianto dell'aereo delle Frecce Tricolori. L'uomo dice anche di aver visto Andrea, ustionato sulle gambe e sulle braccia. "Si lamentava, aveva tanto dolore". I genitori erano "disperati, bruciati anche loro, ma disperati perché sapevano che la bambina era dentro l'auto".
© Tgcom24
© Tgcom24
"Perché il Signore non ha preso me al posto suo? Perché non c'ero io su quella macchina? Perché, perché? Adesso che non c'è più la mia Laura, io cosa faccio ancora qui?" dice nonna Gianna a La Stampa. I nonni della bimba che ha perso la vita piangono e si disperano. "Le avevo comprato le scarpette nere per andare all'asilo che le piacevano tanto, era così contenta Laura quando se le metteva. Ma adesso io come farò" continua nonna Gianna. "Forse non me ne sto ancora rendendo conto, non lo so, non lo so" continua a donna. Sulla sua spalla la mano di nonno Aldo e poche parole: "Dai, forza". Poi il pensiero all'altro nipote, Andrea. "Ditemi come sta". E spiega: "Stavano tornando dopo aver portato Andrea a giocare a pallone, credo stessero tornando a casa. Non so perché è successo, perché questo destino proprio a noi".
© Withub
© Withub