"Sono persuaso che si arriverà presto alla chiusura delle indagini, considerati i tempi che sono stati necessari per gli accertamenti", ha dichiarato l'avvocato che assiste la famiglia di uno dei ragazzi coinvolti
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Ci sono i primi indagati nell'inchiesta della Procura della Repubblica di Udine sulla tragedia del Natisone, nelle cui acque a fine maggio morirono tre giovani, Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Casian Molnar, travolti dalla piena del fiume. Lo ha confermato all'Ansa Gaetano Laghi, l'avvocato che assiste la famiglia di Cristian. "Il fascicolo è passato dal modello 44 al modello 21, e cioè da indagati ignoti a indagati noti - ha spiegato il legale -. L'ho scoperto, per caso, nelle scorse ore, caricando degli atti, nel portale Giustizia. Si tratta di un'evoluzione abbastanza scontata dell'inchiesta, attendiamo ora di capire quante e quali persone saranno chiamate a rispondere per la morte dei tre amici, posto che la famiglia che assisto si attende giustizia". "Sono persuaso che si arriverà presto alla chiusura delle indagini - ha concluso l'avvocato -, considerati i tempi che sono stati necessari per gli accertamenti".
"Nessuno potrà ridarmi mia figlia, purtroppo, ma almeno potrò conoscere la verità e questa è l'unica cosa che ormai mi è rimasta. Attendiamo, a questo punto, di conoscere il nome degli indagati e poi valuteremo come procedere". È quanto ha detto al Messaggero Veneto la madre di Patrizia, Mihaela.
"Ho perso per sempre la mia bambina. Per noi è una sofferenza quotidiana, un dramma che viviamo ogni giorno. La sorellina di Patrizia continua a dormire con la fotografia della sorella sul cuscino. È davvero straziante. Prima o poi dovrà emergere chi ha sbagliato e perché. Abbiamo ancora tantissime domande che attendono risposte e tanti dubbi", ha concluso la donna.