travolti dalla corrente

Friuli, trovata la borsa con il cellulare di uno dei dispersi | Fiume Natisone in piena cresciuto di 250 metri cubi di acqua al secondo

Proseguono le ricerche dei tre giovani, che avevano deciso di andare in spiaggia al fiume dopo aver sostenuto un esame all'Accademia di Belle Arti. Si teme il peggio

01 Giu 2024 - 22:03

Proseguono le ricerche, anche se le speranze di ritrovarli vivi sono ridotte al lumicino, dei tre ragazzi travolti dalla piena del fiume Natisone. Tutto il Friuli ha seguito, ora dopo ora, le ricerche con il fiato sospeso, in attesa di una buona notizia. I soccorritori hanno lavorato per tutta la notte. I tre giovani sono Patrizia Cormos, 20 anni, al secondo anno dell’Accademia di Belle Arti di Udine, Bianca Doros, 23 anni, arrivata pochi giorni fa dalla Romania per far visita ai genitori, e Cristian Casian Molnar, un loro amico 25enne, originario della Romania e residente in Austria. È stata trovata una borsa con all'interno un cellulare, dopo che ne era stato captato il segnale: si tratta del telefonino da cui era stato lanciato l'sos al numero di emergenza 112. Alle 15 del giorno della scomparsa, la portata del Natisone è salita addirittura di 250 metri cubi d'acqua al secondo.

Friuli, i giovani dispersi per la piena del fiume Natisone

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Ritrovato il cellulare di una delle ragazze

 Il cellulare ritrovato appartiene a Patrizia Cormos ed era ancora custodito all'interno della borsa della giovane. Il dispositivo è stato localizzato nella tarda mattinata di sabato nei pressi dell'argine del torrente, a poca distanza dal ponte Romano, grazie al sistema Life Seeker che consente - con un dispositivo montato su un drone - di agganciare e individuare la posizione delle celle telefoniche anche con il telefono spento.

In spiaggia al fiume dopo un esame in Accademia

 I tre sfortunati ragazzi avevano deciso di fare una passeggiata nel greto del corso d'acqua, per cercare un po' di relax dopo che una delle ragazze aveva sostenuto un esame all'Accademia di Belle Arti. A rivelarlo sono stati i parenti di Patrizia Cormos, che venerdì mattina aveva appunto partecipato a una difficile sessione di test in Modellazione in 3D. Come destinazione era stato scelto un luogo che tutti chiamano "Premariacco beach", ossia la spiaggia sul fiume Natisone situata sotto il Ponte Romano della cittadina in provincia di Udine. Patrizia aveva accettato l'invito dell'amica 23enne Bianca Doros, in Italia da pochi giorni per fare visita alla famiglia, di fare un giro in auto assieme al fidanzato di quest'ultima, Cristian, residente in Austria. Quando sono giunti alla spiaggia, il cielo era incredibilmente sereno dopo tante ore di pioggia e l'accesso al greto era facile e completamente asciutto, così come il percorso che conduce alla collina che sorge al centro del letto del torrente. Dopo è intervenuta la piena. A chiamare i soccorsi è stato, oltre ai ragazzi stessi che hanno telefonato al 112, anche Massimo Macorig, dipendente comunale e autista dello scuolabus.

La piena del Natisone che ha sorpreso i tre giovani

 I dati resi noti sulle portate d'acqua del fiume Natisone nella mattinata e nel pomeriggio di venerdì sono fondamentali per capire l'eccezionalità dell'evento che ha coinvolto i tre ragazzi. I numeri si riferiscono a misurazioni a monte del luogo della tragedia. Alle 11:30 la massa d'acqua era ancora soltanto di 20 metri cubi al secondo, all'interno di un letto molto ampio. Alle 13, cioè quando i ragazzi erano già sul greto, la portata è diventata improvvisamente di 135 metri cubi al secondo. Alle 13:35 i ragazzi sono stati raggiunti dalla piena e hanno lanciato l'allarme in contemporanea con numerosi passanti. Alle 15 la portata del Natisone è salita addirittura a 250 metri cubi, mentre erano già in corso le disperate e pericolose ricerche dei vigili del fuoco con natanti e il gruppo sommozzatori.

La testimonianza

 "Stavo passando sul Ponte Romano con lo scuolabus, dopo il mio giro mi stavo dirigendo verso il magazzino quando ho visto quei ragazzi in difficoltà", ha raccontato Macorig al Mattino di Padova. "L'acqua stava crescendo velocemente e mi sembrava che fossero in difficoltà. Li vedevo mentre cercavano di saltare il corso d'acqua che c'è a fianco della salita. Ma non ci riuscivano. Ho avuto la netta impressione che fossero in pericolo e così, verso le 13:30, ho chiamato i carabinieri del paese guidati dal comandante Vannelli".

"La salvezza era a due metri"

 E ancora, parlando a TeleFriuli, l'autista ha detto: "I ragazzi erano nel panico, ma la situazione non era ancora compromessa: li separavano dalla salvezza soltanto un paio di metri d'acqua, con altezza ancora limitata. Purtroppo erano indecisi sul da farsi: stavano cercando il punto più in basso dove poter attraversare". 

La disperazione della comunità friulana

 La drammatica notizia dei tre giovani travolti dalla piena del Natisone si è diffusa in poco tempo nella comunità di Campoformido, dove vive la famiglia di Patrizia. "Speriamo con tutto il cuore – sono le parole del sindaco Erika Furlani – che questi ragazzi vengano ritrovati vivi. La nostra speranza è sempre viva. Ciò che è accaduto è una tragedia che tocca profondamente tutta la comunità. Restiamo in apprensione e in attesa di avere notizie certe e, speriamo, positive".

Individuato segnale di uno dei cellulari

 I soccorritori hanno intercettato il segnale del cellulare di Cristian. Per questa ragione, le ricerche si concentreranno ora in quella specifica zona, anche se non è certo che, nel disperato tentativo di sottrarsi alla piena, lo smartphone sia rimasto addosso al suo proprietario. Si tratta comunque di un elemento utile a beneficio delle decine di soccorritori che stanno operando lungo il corso del torrente, dal ponte Romano fino alla confluenza con il fiume Torre, a propria volta emissario dell'Isonzo.

Procura Udine apre fascicolo sul caso dei tre dispersi

 Intanto la Procura di Udine ha aperto un fascicolo informativo, senza indagati né ipotesi di reato, sulla scomparsa dei tre ragazzi. Lo ha confermato il procuratore capo, Massimo Lia, al quotidiano Messaggero Veneto.

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