La vittima aveva denunciato lʼuomo per poi ritirare le querele definendolo un "bravo padre". L'autopsia dovrà stabilire se "le cause del decesso sono riferibili all'assunzione di sostanze o ad altre cause"
Un procedimento per recenti episodi di maltrattamenti pende nei confronti di Demis Corda, l'ex compagno di Marianna Pepe, la cinque volte campionessa italiana di tiro a segno nella specialità carabina morta l'8 novembre. Lo riferisce la Procura di Trieste, precisando che la vittima più volte aveva denunciato l'uomo per poi ritirare le querele definendolo un "bravo padre". Il medico legale, nel frattempo, "non ha rilevato segni di violenza" sul corpo.
Demis Corda - si legge in una nota del Procuratore capo di Trieste, Carlo Mastelloni - era stato rinviato a giudizio per ipotesi di maltrattamenti relativi ad episodi avvenuti negli anni 2014 e 2015. Di quelli denunciati, il gup di Trieste aveva ritenuto sussistenti solo alcuni episodi di lesione per i quali, comunque, aveva dichiarato di non doversi procedere per remissione di querela da parte della donna. Marianna Pepe, infatti, aveva dichiarato che dopo la denuncia le violenze erano cessate e che il compagno era stato collaborativo anche nella gestione del figlio.
Agli atti, però, "è pendente un ulteriore procedimento per più recenti episodi di maltrattamenti rispetto ai quali l'1 ottobre 2018 la donna aveva riferito di aver ritirato le precedenti denunce in quanto l'uomo "era un 'bravo padre' e che, successivamente, vi era stato solo un episodio di violenza fisica". Una situazione apparentemente tranquilla, come indica il contatto telefonico avuto con le forze dell'ordine, il 30 ottobre scorso, che l'avevano ricontattata prima di depositare la relazione al magistrato.
Medico legale: "Sul corpo nessun segno di violenza" - La Procura di Trieste ha inoltre reso noto che quella di Marianna Pepe è stata una "morte improvvisa conseguente a insufficienza cardiorespiratoria da edema polmonare secondario a verosimile polintossicazione da diverse sostanze". Lo avrebbe stabilito il medico legale dopo una prima ricognizione del corpo trovato in un appartamento a Muggia. Medico che, come ha comunicato la Procura, "non ha rilevato segni di violenza".
La famiglia era seguita dai servizi sociali - L'autopsia, che si svolgerà nella giornata di mercoledì, dovrà stabilire se "effettivamente le cause del decesso sono riferibili all'assunzione di sostanze esogene o ad altre cause". In questo senso, "indagini sono in corso per chiarire la responsabilità di chi ha fornito alla donna tali sostanze". La Procura precisa, inoltre, che la famiglia era seguita dai servizi sociali che sul caso avevano redatto varie relazioni. Si stanno "doverosamente compiendo tutte le indagini per ricostruire i fatti e verificare le responsabilità di ogni soggetto coinvolto", conclude la nota.