Questo, spiega l'avvocato della 24enne Rosaria Patrone, "non significa che abbia cambiato idea circa l'innocenza di Ruotolo"
Rosaria Patrone, la 24enne accusata di favoreggiamento nell'indagine sul duplice omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone, la coppia di fidanzati uccisa a colpi di pistola il 17 marzo 2015 a Pordenone, vuole patteggiare. La Patrone, secondo gli investigatori avrebbe coperto il fidanzato, Giosuè Ruotolo, il 27enne collega di Ragone, in carcere con l'accusa di duplice omicidio.
La decisione di patteggiare, spiega l'avvocato della Patrone, Costantino Catapano, "non significa che la mia assistita abbia cambiato idea sull'innocenza del proprio fidanzato di allora".
Il legale: "Rosaria non ha mai pensato di favorire un assassino" - Catapano ha ribadito che "nelle sue azioni Patrone non ha mai pensato di poter favorire un assassino, tanto che ancora oggi è persuasa che Giosuè sia un bravo ragazzo e che le accuse che lo riguardano cadranno all'esito del processo. Rosaria e Giosuè, da quando egli è in carcere, non si sono mai più sentiti, possiamo dire che la relazione è per così dire quantomeno interrotta, tacitamente, di fatto".
L'account segreto di Ruotolo e l'accusa di favoreggiamento - "Lo sbaglio di Rosaria - ha quindi spiegato il legale - è stato quello di non voler far trapelare che Ruotolo aveva attivato un profilo social utilizzando una postazione della caserma di Cordenons in cui lavorava. Per quest'unico motivo, la ragazza ha chiesto alle amiche di non farne menzione con gli investigatori, perché non voleva che la circostanza potesse creare disagio a Ruotolo".
"Un comportamento superficiale e, se vogliamo, nemmeno da considerare reato, in relazione al profilo dell'elemento psicologico che sta alla base di questa richiesta, ma abbiamo pensato che Rosaria, che si è appena laureata in Giurisprudenza, meritasse di uscire da questa vicenda giudiziaria al più presto: per questo, a settembre, sottoporremo l'istanza di patteggiamento, sperando che venga accolta".