I funerali di Michele e Arlette saranno celebrati il 16 maggio a Sacile. "Insieme nella gioia come nel dolore, litigiosi com'erano i coniugi di una volta", il ricordo del nipote
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"Insieme nella gioia come nel dolore, litigiose com'erano le coppie di una volta, di quei litigi che più che altro erano battibecchi che non intaccavano l'amore che provavano l'uno per l'altra". E' questo il ricordo che a Il Gazzettino fa il nipote di Michele Ortolan e Arlette Maria Fedeli, marito e moglie, lui 91 anni, lei 90, insieme per più di 70 anni, morti a tre giorni di distanza l'una dall'altro. Anche le esequie verranno celebrate insieme, il 16 maggio a Sacile (Pordenone).
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Da quando si erano conosciuti all'età di 18 anni in Francia, dove erano immigrati, Michele, prima operaio e poi autotrasportatore, e Arlette, operaia, non si erano più lasciati. Erano tornati in Italia alla fine degli anni Settanta e da qualche anno erano malati.
Così nella grande casa di famiglia di Ronche di Sacile (Pordenone) vivevano allettati, ma per oltre 70 anni sono rimasti uniti, prima nella malattia e poi anche nella morte, che li ha colti a tre giorni di distanza l'una dall'altro.
Prima se n'è andata lei, poi lui. "Esiste qualcosa al di sopra dell'umana comprensione. Credo che la loro storia meriti di essere raccontata non solo perché lunga oltre sette decenni, ma come omaggio a chi, come loro, ha saputo vincere tante avversità, vivere una vita più dura della nostra e farlo con successo e senza clamore", spiega il nipote a Il Gazzettino.
"Sapevano superare le difficoltà, - continua, - non mollavano quando c'era un ostacolo e questo è anche quello che hanno trasmesso a noi famigliari. Degli invisibili che però hanno sopportato sulle loro spalle il peso del mondo". "Dopo il funerale le loro ceneri torneranno nella casa che li ha visti vivere insieme", conclude.