Avevano architettato il piano di sostituzione di persona sfruttando la loro forte somiglianza. Smascherate dalle forze dell'ordine
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Voleva che il suo tampone risultasse negativo e così ha mandato la figlia, sfruttando la forte somiglianza, a fare il test al posto suo, ma è stata scoperta dalle forze dell'ordine: le due donne sono state entrambe denunciate. Le hanno smascherate alcuni agenti della Squadra mobile della Questura di Trieste durante i normali servizi di vigilanza nell'area ex ospedale psichiatrico del rione San Giovanni, dove vengono effettuati gli esami per il Covid.
Scambio di documenti - Gli agenti hanno notato le due donne mentre si scambiavano i documenti vedendo che, subito dopo, una delle due entrava nella struttura per sottoporsi al tampone. Si sono insospettiti e le hanno identificate. Hanno così scoperto che le due, di origini sudamericane e regolarmente residenti in città, avevano architettato uno scambio di persona: confrontandosi con il personale sanitario, hanno poi saputo che la madre era stata inserita tra i positivi. Madre e figlia avevano deciso di sfruttare la forte somiglianza tra loro (sono anche molto vicine per età, 21 anni la figlia e solo 15 in poi la madre) per scambiarsi di ruolo e far risultare la madre negativa.
Sostituzione di persona - Le due donne sono quindi state denunciate per il reato di sostituzione di persona in concorso. Alla figlia è stata contestata anche una sanzione amministrativa per essere uscita di casa in zona rossa senza giustificato motivo e alla madre la contravvenzione prevista per non aver tenuto un comportamento che impedisse la diffusione della malattia.