Ci sono anche Alfonso Sabella, nel 2001capo dell'Ispettorato del dipartimento dell'amministrazionepenitenziaria, e il generale Oronzo Doria, ex capo areadella Liguria degli agenti di polizia penitenziaria
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Sei milioni di euro per i danni causati allo Stato in seguito ai risarcimenti pagati a chi subì gli abusi nella caserma di Bolzaneto durante il G8 di Genova nel 2001. Lo hanno stabilito i giudici della Corte dei conti di Genova che hanno condannato 28 persone, tra personale medico-sanitario, appartenenti della polizia, carabinieri e polizia penitenziaria.
Tra questi anche Alfonso Sabella, all'epoca dei fatti capo dell'Ispettorato del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap) e il generale Oronzo Doria, ex capo area della Liguria degli agenti di polizia penitenziaria. La procura, a vario titolo, aveva chiesto un risarcimento di 7 milioni di euro per i ristori pagati alle parti offese in sede penale e le spese legali e altri 5 milioni per il danno di immagine.
Per la procura contabile, nonostante la posizione fosse stata archiviata, vista la sua elevata posizione ricoperta nell'amministrazione penitenziaria, Antonio Sabella avrebbe dovuto controllare e vigilare affinché non avvenissero violenze e comportamenti scorretti. Stesse argomentazioni anche per il generale Oronzo Doria, assolto dalle accuse. Per il pm, oltre al danno patrimoniale, si doveva aggiungere anche il danno all'immagine dello Stato e delle varie amministrazioni, quantificato in 5 milioni di euro: gli episodi di violenza avvenuti a Bolzaneto nel 2001 "hanno determinato un danno d'immagine che forse non ha pari nella storia della Repubblica".