VANDALISMO

Milano, rimosse le scritte sulla Galleria Vittorio Emanuele | Il sindaco Sala: "No bravata ma ignoranza"

L'azione, avvenuta nella tarda serata di lunedì, ha suscitato rabbia e indignazione tra i cittadini. Si segue la pista "Tolosa", i vandali forse arrivati dalla Francia

09 Ago 2023 - 15:35
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Effettuati i lavori di pulizia delle scritte che hanno deturpato la Galleria Vittorio Emanuele II, in piazza del Duomo, a Milano. L'azione, avvenuta nella tarda serata di lunedì, ha suscitato rabbia e indignazione tra i cittadini. Intanto proseguono le indagini da parte della polizia municipale che attende i filmati delle telecamere della zona per scoprire l'identità dei vandali.

Si attendono i filmati delle telecamere

 Proseguono le indagini sull'imbrattamento della Galleria Vittorio Emanuele II a Milano. Gli investigatori della Polizia Locale, che ha un nucleo specializzato nel contrasto alle bande di graffitari, dopo aver individuato lo stesso "tag" (una sorta di firma, nel mondo delle crew) in una scritta fatta a Tolosa, che aprirebbe una sorta di "pista francese" che però al momento è solo un'ipotesi, attendono di visionare i filmati delle telecamere nella speranza di trovarvi elementi utili all'identificazione dei tre writer, che hanno agito a volto coperto. Purtroppo, sulla sommità della Galleria non ve ne sono, e quindi sono state acquisite le immagini delle telecamere stradali e delle varie attività commerciali, alcune delle quali si trovano proprio sulla Galleria e potrebbero essere state usate come luogo di passaggio dai teppisti.

Si segue la pista "Tolosa", vandali forse dalla Francia

 Per quanto riguarda poi i post sui social e nei canali specializzati in graffitismo, si dubita che la banda pubblichi qualcosa nell'immediato, dopo il clamore suscitato. La tag di Tolosa è stata individuata in un contenitore che pubblica vari filmati e foto, quindi senza riferimenti precisi. A far pensare a soggetti francesi sarebbero stati alcuni commenti in calce. Contrariamente a quanto detto sulle prime, ovvero dell'azione di un gruppo di dilettanti o estraneo al mondo del writing per via della scarsa qualità delle scritte lasciate, dai sopralluoghi si è capita l'estrema difficoltà di usare le bombolette in uno spazio molto poco profondo, su uno strapiombo di 50 metri, con il pavimento inclinato e con uno scalino.

Sala: "Profonda ignoranza da chi ha compiuto questo gesto"

 "Non è stata una bravata ma una dimostrazione di profonda ignoranza. Speriamo" che i responsabili "vengano individuati rapidamente". Lo ha detto il sindaco di Milano, Beppe Sala, in merito all'imbrattamento della Galleria Vittorio Emanuele. Sala ha pubblicato su Instagram alcune foto delle operazioni di pulizia del "tag". "Dopodichè - scrive primo cittadino - il 'tribunale social' ha già decretato che: 1) non c'erano controlli e 2) ci vorrà una pena esemplare. Rispetto al punto uno credo che argomentare ormai sia difficilissimo semplicemente insieme alla mia squadra continueremo a lavorare al massimo delle nostre capacità. Sul punto due una minima conoscenza del codice penale fa capire che non sarà così". "In ogni caso spetta alla giustizia decidere. E comunque abbiamo rimesso tutto a posto rapidamente, alla milanese", conclude il primo cittadino nell'ultima immagine, in cui la scritta appare completamente ripulita.
 

Galleria Milano, già segnalate precedenti incursioni

 Sul caso della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano deturpata spuntano ora segnalazioni con video che già in primavera indicavano la vulnerabilità della struttura alle incursioni, con due video e varie foto pubblicati su Instagram che sarebbero stati segnalati alla polizia locale. A raccontarlo è Fabiola Minoletti, esperta di graffitismo: "Il graffitismo sta andando sempre più verso una deriva vandalica e imprese di questo tipo ne sono una tipica manifestazione. Azioni sempre più estreme che trovato nel web nei social un naturale amplificatore alla ricerca di fama e di like". "

In rete - Minoletti - si trovano già altre azioni che documentano l'accesso alla Galleria indisturbata e pericolosa. Occorre lanciare segnali forti di contrasto e di contenimento a queste azioni estreme che creano danni economici e possono essere emulati. Io stessa avevo segnalato due di questi video alla Polizia Locale nella primavera scorsa". 

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