A PROCESSO

Gare per il Terzo Valico, in 30 rinviati a giudizio | Pietro Salini: "Ho sempre rispettato la legge"

L'iter giudiziario sull'alta velocità ferroviaria Genova-Milano potrebbe però infrangersi contro lo scoglio della prescrizione, che per la maggioranza delle contestazioni scatterà entro metà 2022

16 Mar 2021 - 19:06

Oltre 30 persone sono state rinviate a giudizio dal gup di Genova nell'inchiesta sulle presunte gare truccate per la realizzazione del Terzo Valico ferroviario, in particolare quelle per i tunnel tra Liguria e Piemonte. Nella lista ci sono anche l'a.d. di WeBuild Pietro Salini, accusato di turbativa d'asta, e Giandomenico Monorchio, a processo per turbativa d'asta e corruzione. Salini: "Ho appreso del mio rinvio a giudizio con molta amarezza".

Monorchio è il figlio dell'ex ragioniere generale dello Stato Andrea, inquisito per turbativa d'asta. L'iter giudiziario sul Terzo Valico potrebbe tuttavia infrangersi contro lo scoglio della prescrizione, che per la stragrande maggioranza delle contestazioni scatterà entro la metà dell'anno prossimo. Nel mirino della procura era finito il sistema con cui venivano smistati gli appalti da parte del general contractor individuato dallo Stato per la realizzazione dell'opera (53 km di cui 37 sotterranei, valore superiore ai 6 miliardi). Tutto ruota intorno al Cociv, consorzio formato in origine da Salini-Impregilo, Società condotte d'acqua e Civ, il general contractor, che ha gestito un fiume di denaro pubblico.  

A inguaiare Salini sarebbe in particolare una telefonata con l'ex presidente Cociv Michele Longo (anch'egli rinviato a giudizio). Il primo chiedeva di escludere il cugino Claudio, che aveva lasciato nel 2005 l'azienda di famiglia per crearne una autonoma ed è poi morto in un incidente stradale, e il secondo lo rassicurava. Salini ha rimarcato che "in tutte le conversazioni contestate si fa riferimento ad appalti ormai non modificabili: ci sarà modo di dimostrare la buona fede durante il processo". A processo vanno anche Ettore Incalza, per turbativa d'asta, storico 'grand commìs' delle maxi-opere che si sarebbe speso per Monorchio, e gli imprenditori Stefano Perotti e Duccio Astaldi.

Salini: "Agito rispettando la legge" - Per l'a.d di WeBuild "il rinvio a giudizio sarebbe stato deciso, assieme alla mia assoluzione su un altro capo di imputazione perché il fatto non sussiste, sulla base di una intercettazione di una mia conversazione con un dirigente apicale della nostra azienda in cui esprimevo delle preoccupazioni sulla qualità delle imprese che avevano partecipato alle gare di subappalto di un consorzio di cui facciamo parte".
"Occorre anzitutto rappresentare  - spiega - che le tutte gare in questione sono indette a costo e spese del consorzio, ovvero le prestazioni oggetto delle gare di cui si discute sono pagate da noi e non dallo Stato o dalla stazione appaltante. Il consorzio di cui facciamo parte risponde invece per contratto al committente ed al Paese della qualità e dell’effettivo andamento dei lavori affidati ai subappaltatori tramite le gare via via indette.
Per questo motivo, nell’unica telefonata che costituisce oggetto della mia contestazione mi raccomandavo, a gare già concluse, che fosse attribuita la massima attenzione alla capacità industriale, alla solvibilità economica ed all’affidabilità nella realizzazione delle opere da parte delle imprese affidatarie, chiunque esse fossero e da chiunque fossero possedute, compresi componenti della mia famiglia, per garantire, ancora una volta, la sicurezza dei lavori e dei lavoratori, la buona riuscita dell’opera e la sua definitiva fruibilità da parte della collettività.
Il mio intento era di ribadire il concetto che la buona riuscita dell’opera può essere ottenuta solo con la sicurezza della qualità fornita da imprese serissime, anche a costo di un maggior sacrificio economico da parte del Consorzio, unico a sostenere i costi di realizzazione dell’opera in un contatto c.d. chiavi in mano”.
"Incredibilmente l’impresa che presenta l’offerta a maggior ribasso garantirebbe un maggior utile per il Consorzio a discapito della qualità e della sicurezza dei lavori. Io, Webuild e la mia gente - conclude - abbiamo sempre puntato alla massima efficienza ed affidabilità". 

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