A smentire la famiglia della vittima che aveva dichiarato che Andrea Sempio, entrato nella nuova inchiesta, non avesse mai varcato la soglia di casa ci sono i verbali del fratello della 26enne uccisa: "Andavamo nella sua stanza per giocare al pc"
Non ci sarebbe solo il dna individuato dal genetista della difesa di Alberto Stasi, in carcere per scontare 16 anni per l'omicidio di Garlasco. Non ci sarebbero nemmeno soltanto le telefonate fatte al fisso di casa Poggi quella mattina. Ora sulla figura di Andrea Sempio, il nuovo indagato nell'inchiesta per il delitto di Chiara riaperta dalla Procura di Pavia, si inseriscono i verbali degli interrogatori a cui fu sottoposto durante le indagini il fratello della vittima, Marco, amico di Sempio. "Tra la primavera e l'estate del 2007 - aveva dichiarato - io e Sempio rimanevamo nella saletta della tv al piano terra o salivamo al primo piano all'interno della camera da letto di Chiara per utilizzare il suo computer". Queste vecchie dichiarazioni, dunque, smentiscono i Poggi che all'inizio di questo caso avevano affermato che il nuovo indagato non era mai entrato in casa.
Tante anomalie Il nuovo indagato Andrea Sempio, dunque, frequentava la villetta di via Pascoli, anche se, interrogato a suo tempo dai carabinieri, escludeva con fermezza di conoscere Chiara. La circostanza riportata da Il Corriere della Sera contrasta con quanto di recente sostenuto dalla mamma di Chiara Poggi e dal papà stesso di Sempio: per loro Andrea non avrebbe mai messo piede in quella casa.
Con il fratello della vittima e un terzo amico, invece, Sempio era solito passare anche del tempo all'interno della stanza della 26enne per usarne il pc. Inoltre, pare che il nuovo indagato, oggi 28enne e ai tempi del delitto appena maggiorenne, si recasse lì in bicicletta. Avrebbe anche il numero di scarpe, tra il 42 e il 42.5, come l'impronta rinvenuta nella casa dell'omicidio.
Infine, tra le anomalie finora riscontrate, anche lo scontrino di un parcheggio a Vigevano risalente alla mattina del 13 agosto 2007, giorno del delitto, che Sempio conservò intatto e consegnò spontaneamente agli investigatori un anno e due mesi dopo la morte di Chiara per provare la sua assenza da Garlasco, anche se le analisi sul cellulare lo posizionavano nel paese.
La madre di Chiara: "Per noi non c'è pace" - "Per noi non c'è pace e io sono molto dispiaciuta" per come sta evolvendo il caso. Lo ha dichiarato Rita Poggi, madre di Chiara, aggiungendo: "Per noi vale solo la sentenza della Corte di Cassazione", quella con cui Alberto Stasi è stato riconosciuto definitivamente il responsabile dell'omicidio della giovane. Nessun commento invece sulle indagini a carico di Andrea Sempio.
La mamma di Alberto: "Fate in fretta" - Alla luce di quanto emerso, la mamma di Alberto Stasi, l'ex fidanzato in carcere con una condanna di 16 anni per l'omicidio di Chiara, torna a chiedere nuovi accertamenti e "in fretta". A occuparsi del delitto di Garlasco è ora la Procura di Pavia che insieme a quella di Brescia ha ricevuto dalla procura generale di Milano il via libera a riaprire il caso ed eventualmente procedere.