Il trend

Gen-Z: diminuisce il consumo di alcol, ma aumenta quello degli energy drink

"Striscia La Notizia" indaga su un trend che può avere effetti sulla salute

24 Gen 2025 - 10:35
 © Da video

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Meno alcol, ma più energy drink.  Questa tendenza sembra sempre più diffusa nella cosiddetta "Generazione Z", quella che comprende coloro che sono nati tra il 1995 e il 2010. Il consumo frequente ed eccessivo di queste bevande, però, può portare diversi problemi di salute. "Striscia La Notizia" approfondisce questo argomento e ne analizza i possibili rischi con il supporto della dottoressa Elena Bozzola, segretaria e consigliera nazionale della Società Italiana di Pediatria.

I rischi degli energy drink

 Gli energy drink, a livello tecnico, sono bevande che contengono al loro interno sostanze stimolanti del sistema nervoso come glucosio, caffeina, taurina e vitamine del gruppo B. Queste bevande promettono di conferire a chi le consuma un grande supporto a livello fisico e mentale, ma il loro abuso non è privo di rischi. "Può provocare un aumento di tachicardia, di palpitazioni, di rischio di extra-sistole ventricolari, di insonnia e agitazione", spiega la dottoressa Elena Bozzola. E aggiunge: "I giovani, purtroppo, spesso non sono consapevoli dei rischi degli energy drink. Sono attratti dal gusto, dal packaging colorato e dalla promessa dell'aumento di prestazioni mentali".

A confermare questo trend in ascesa sono sia persone che lavorano nei locali notturni sia alcuni ragazzi. "Io faccio il bartender nei locali notturni e vedo che gli energy drink tendenzialmente vanno a sostituire i drink che magari uno si sarebbe preso. Se ne bevono tanti: dai 5 ai 6 nel corso della serata", racconta un ragazzo. "Mentre scrivevo la mia tesi sentivo il bisogno di quell'energy drink e non ho mangiato niente", spiega una ragazza. "È importante aumentare la consapevolezza delle famiglie italiane e distinguere le zone in cui vengono esposti gli energy drink che attualmente vengono venduti al supermercato insieme i succhi di frutta e spesso assieme agli sport drink", precisa la segretaria e consigliera nazionale della Società Italiana di Pediatria. E conclude: "Infine, è importante regolamentare le pubblicità in modo tale che vengano promossi anche i rischi associati a una possibile intossicazione da caffeina, quando vi sia un abuso di queste sostanze". 

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