"Il percorso fatto dall'anno scorso a ora è stato doloroso - ha aggiunto il papà della ragazza uccisa - ma ho anche momenti di felicità intensa che condivido con i miei ragazzi"
© Ansa
"Mi addolora immensamente che Giulia non abbia potuto vedere nei suoi ultimi istanti di vita qualcuno che amava vicino a lei", Gino Cecchettin, padre di Giulia, nel corso della presentazione della campagna di sensibilizzazione"#nessunascusa" in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ha svelato quale sia la cosa che lo ha "addolorato di più". Non mancano, però, "momenti di felicità intensa che condivido con i miei ragazzi", ha aggiunto.
Gino Cecchettin, nel corso dell'incontro svoltosi alla Luiss di Roma, ha ricordato la moglie scomparsa. "È morta - ha detto - in casa tra le mie braccia, ma nell'ultimo istante di vita ha aperto gli occhi e ha visto me ed Elena e c'è stato un po' di gioia nel vedere i suoi affetti". Per il padre di Giulia, però, "bisogna andare avanti". "Dico sempre che ci vuole sempre ricerca della felicità - ha aggiunto - cercare anche per Giulia e Monica di onorare questa vita che è una, è corta, e quindi bisogna viverla fino in fondo con intensità, alla ricerca della felicità".
"Lo faccio tutti i giorni, voglio rendere Elena e Davide felici - ha detto - il percorso fatto dall'anno scorso a ora è stato doloroso, ma ho anche momenti di felicità intensa che condivido con miei ragazzi, con i miei amici. Ricerco intensamente la felicità perché mi dà forza". Come in occasione della prima riunione del collettivo della Fondazione: "Uno dei momenti più belli - spiega - mi ero lanciato in questa sfida, ma vedevo delle difficoltà oggettive. Tornando dalla riunione con le persone che mi stavano dando una mano, mi è scesa una lacrima di gioia, per la prima volta da Giulia, e ho detto sono sulla strada giusta".
Gino Cecchettin ha parlato anche di Turetta, il killer di sua figlia. "Filippo ha avuto un'escalation nel suo modo di comportarsi. È passato da fidanzato affettuoso a stalker a omicida. In questo suo percorso non ha avuto modo di capire che stava facendo male a se stesso per primo. Il processo di cambiamento è partito da lui, Giulia non lo sapeva fino all'ultimo giorno. Nelle nostre conversazioni io parlavo con Giulia e premevo perché lei chiudesse anche il rapporto di amicizia. Perché so come i maschi si comportano se hanno la possibilità di vedere la porta aperta, di continuare la relazione. Lei mi diceva Papà Filippo non farebbe male a nessuno".
"Non abbiamo la percezione dell'escalation di questo problema che è radicato. La vita - ha aggiunto - non finisce con un no, questo è un valore fondamentale che dovremmo dare, la vita ti pone sempre una scelta". E ha poi raccontato: "Per mesi ho sognato che arrivavo a Fossò dove Giulia ha sperimentato quello che sappiamo, la caricavo in macchina e la salvavo. In quei momenti pensavo a cosa scatenava questo". "Io cerco sempre di empatizzare con tutti anche con chi mi ha creato dolore perché da papà ti dai tante colpe, pensi di non aver fatto abbastanza" ha spiegato Giulio Cecchetin.
"Abbiamo parlato di pene, di legislazioni ma quando si arriva a commettere un atto del genere, l'essere umano non arriva a pensare a tanto, ha già deciso il suo comportamento indipendentemente da quello che sarà il suo futuro, come un corto circuito che viene generato da un processo che c'è a monte. Noi dobbiamo fermare il processo a monte" ha concluso Gino Cecchetin.
Giulio Cecchettin sarà il presidente
dell'Osservatorio contro la violenza sulle donne, nato in Veneto, con una legge, votata all'unanimità, dal Consiglio regionale. Con il voto alla legge è stato accolto anche un emendamento che prevede la figura del presidente onorario e subito dopo è stato reso noto il nome di Gino Cecchettin. L'Osservatorio sarà luogo nel quale realizzare un costante monitoraggio, attraverso la raccolta, l'elaborazione e lo studio dei dati forniti dai Centri antiviolenza presenti sul territorio. Sarà composto da cinque personalità con comprovata esperienza nel settore, di nomina consiliare, e avrà il compito anche di indicare proposte legislative e organizzative alla Giunta e al Consiglio regionale. Con l'obiettivo di predisporre un piano strategico ad ampio raggio, con politiche integrate tra settori diversi, da quello del sociale al mondo del lavoro, della cultura e dell'istruzione.