Il rincaro dei prezzi ha spinto sempre più famiglie a chiedere aiuto alle associazioni benefiche per mangiare: oltre 500mila bambini in difficoltà
Istat: dati sulla povertà in netto peggioramento © Tgcom24
In occasione della Giornata dell'alimentazione, Coldiretti ha stimato che in Italia sono 2,6 milioni le persone che sono costrette a chiedere aiuto per mangiare, facendo ricorso alle mense per i poveri o ai pacchi alimentari. Tra i nuovi poveri ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività colpite dalle misure contro la pandemia e dalla crisi energetica.
Le forme di sostegno - I nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) prediligono la consegna di pacchi alimentari a casa, provando meno imbarazzo ad accettare questo tipo di sostegno rispetto al consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli. Contro la povertà - ricorda la Coldiretti - è cresciuta anche la solidarietà che si è estesa dalle organizzazioni di volontariato alle imprese e ai singoli cittadini a partire dall'esperienza della Spesa sospesa di Campagna Amica.
I numeri della beneficenza - Con l'aumento dei prezzi del carrello della spesa cresce il numero di persone che non possono più permettersi pasti regolari dovendo ricorrere alle associazioni benefiche che - sottolinea la Coldiretti - hanno aiutato tra gli altri 538.423 bambini (di età uguale o inferiore ai 15 anni), 299.890 anziani, 81.963 senza fissa dimora (di età uguale o superiore ai 65 anni), 31.846 disabili.
Più poveri nel mondo - Secondo le stime di Coldiretti, il numero delle persone in difficoltà è destinato a peggiorare a causa dei problemi agli approvvigionamenti di cereali, alla crescita dei prezzi alimentari e alla crisi energetica scatenati dalla guerra in Ucraina. A rischiare di più a causa dell'aumento dei prezzi sono i 53 Paesi dove la popolazione spende almeno il 60% del proprio reddito per l'alimentazione. Secondo l'agenzia delle Nazioni Unite World Food Programme (Wfp), le guerre e i cambiamenti climatici hanno già aumentato il numero di persone gravemente affamate nel mondo nei primi mesi dell'anno: si è passati da 282 milioni a 345 milioni.