I leader mondiali ad Auschwitz per gli 80 anni della liberazione
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Scritte contro le Ong a Roma, indaga la Digos. Il Papa: "L'orrore dello sterminio non può essere dimenticato e negato"
Nella Giornata della Memoria, i leader mondiali si sono riuniti ad Auschwitz per la cerimonia di commemorazione a 80 anni dalla liberazione di Auschwitz: tra loro anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Papa Francesco condanna l'antisemitismo e sottolinea che la Shoah va ricordata: "L'orrore dello sterminio di milioni di persone ebree non può essere né dimenticato né negato". Nel suo messaggio in occasione della celebrazione del Giorno della Memoria, Giorgia Meloni ricorda che questa "tragedia fu opera di nazisti con fascisti complici". Per Liliana Segre il "ricordo della Shoah è sempre". Infine a Roma la Digos indaga sulle scritte contro le Ong e l'Anpi apparse sulla Piramide Cestia.
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"Purtroppo la diffusione dei discorsi d'odio, ma anche di altre forme di discriminazione contro donne, omosessuali, minoranze, migranti, sta conoscendo in questi anni forme sempre più preoccupanti e inquietanti. Favorita come noto dall'incidenza e pervasività dei social media". Lo ha evidenziato la senatrice a vita Liliana Segre in una lettera rivolta al Consiglio comunale di Milano e letta dalla presidente dell'aula Elena Buscemi in occasione del voto per istituire anche in Comune una commissione speciale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d'odio, su esempio di quella istituita dalla senatrice a vita in Senato.
"Si chiamava marcia della morte, perché chi non ce la faceva veniva ucciso. E spesso gli 'scheletri' non ce la facevano a camminare. Io ero così abituata a quella visione che non mi voltavo, mettevo una gamba davanti all'altra e andavo avanti. Volevo vivere. Sono passati 80 anni e oggi sono una vecchia ma sono sempre quella Liliana d'allora, con una gamba davanti all'altra. E così vado tra minacce, parolacce che mi vengono riferite e riportate tutti i giorni in grande abbondanza". Lo ha detto la senatrice a vita Liliana Segre, intervenuta all'incontro per la Giornata della Memoria a Palazzo della Consulta, per rendere omaggio al giudice, figura e all'opera scientifica del professore di diritto romano, Edoardo Volterra. "Io depressa? No, non lo sono - rispondo a mio figlio quando me lo chiede - una gamba davanti all'altra. Non ho paura".
La cerimonia per l'80esimo anniversario della liberazione di Auschwitz-Birkenau ha preso il via nel museo del campo di sterminio nazista. Ad aprire l'evento nel Giorno della Memoria sono i sopravvissuti Marian Turski, Janina Iwanska, Tova Friedman e Leon Weintraub consegnando al mondo le loro testimonianze e un monito contro l'oblio. Anche i leader mondiali si sono riuniti per rendere omaggio alle vittime dell'Olocausto e riaffermare l'importanza di preservare la memoria: tra loro, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il cancelliere tedesco Olaf Scholz insieme al presidente Frank-Walter Steinmeier, il re Carlo d'Inghilterra, il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente polacco Andrzej Duda e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
"Faccio un appello, non solo per oggi ma per il futuro, partendo da questo 25 aprile che sarà l'ottantesimo della Liberazione, affinché si superi il pregiudizio e le opinioni preconcette e si arrivi assieme a celebrare momenti che abbiamo sempre avuto un comune". Lo ha detto il presidente dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo. "Preciso che la Shoah è un appuntamento in cui l'Anpi è protagonista, è e sempre sarà così, indipendente da qualsiasi polemica", ha aggiunto.
"Il ricordo della Shoah è sempre". Sono le uniche parole pronunciate dalla senatrice Liliana Segre, arrivando alla cerimonia nel quartiere ebraico di Roma dove è stata deposta una corona per commemorare la Giornata della Memoria, accolta dalla presidente dell'Ucei, Noemi Di Segni, e dal rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni.
Sono in corso indagini della Digos per risalire agli autori delle frasi contro le Ong Emergency, Amnesty, l'Anpi, Medici Senza Frontiere e la Croce Rossa Internazionale, in occasione del Giorno della Memoria, proiettate nella notte su una parete della Piramide Cestia e sul Palazzo della Fao a Roma. Al vaglio degli investigatori le immagini delle telecamere.
"Quelle scritte sono una risposta alla distorsione. Questa è la sintesi dei messaggi. Chi ha messo le scritte vuole dare una risposta alla distorsione". Lo ha detto la presidente Unione delle Comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni, a margine di una cerimonia di commemorazione per la giornata della Memoria, al Portico D'Ottavia, in merito alle scritte comparse nella notte contro le ong. Alla domanda se condividesse quel messaggio, ha risposto: "Non mi pronuncio ma credo che il dolore fa scrivere determinate cose, un dolore forte, fortissimo, di quello che subiamo ogni giorno. Ed è una delle distorsioni della Memoria usare queste cose su Israele, gli israeliani e gli ebrei".
"L'Anpi di oggi non è più l'Anpi di un tempo. I partigiani di un tempo sono molto pochi. Io sono figlio di un partigiano decorato, e ho avuto anch'io la tessera dell'Anpi. L'Anpi è una galassia di realtà, e divenne da tanti i posti che la pensano diversamente. Alcuni leader dell'Anpi si sono dimenticati gli scopi istituzionali e stanno facendo delle battaglie che non si rendono conto che contraddicono i loro scopi istituzionali e questo crea un problema". Lo ha detto il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni, a margine di una cerimonia di commemorazione per la giornata della Memoria, al Portico D'Ottavia in merito alle discussioni con l'Anpi.
"Quando si parla di nazifascismo si pensa sempre a partiti di destra, in realtà sono nazionalsocialismi. Bisogna ricordare questo. Oggi non è del tutto casuale che l'antisemitismo torni dalle parti delle sinistre. Esiste un antisemitismo specifico delle destre, che non deve essere negato e che deve essere combattuto, ma oggi l'antisemitismo più pericoloso e più attivo viene dalle sinistre e questo mi preoccupa". Lo ha detto il rabbino capo di Trieste, Alexander Meloni, a margine della cerimonia alla Risiera di San Sabba.
"Veramente un'azione spregevole in un giorno in cui la memoria della Shoah e il rispetto delle vittime e per i sopravvissuti esigerebbe serietà". E' il commento del portavoce di Amnesty Riccardo Noury sulle scritte proiettate nella notte sulla Piramide Cestia e sul palazzo della Fao a Roma. Il fatto più grave per il portavoce di Amnesty è che "proprio in una giornata così importante ci accusano di antisemitismo, che è una violazione gravissima dei diritti umani che Amnesty International puntualmente riferisce anche con le sue analisi sull'odio in Italia e accusano una organizzazione che difende i diritti umani di compiere una violazione dei diritti umani, qual è l'antisemitismo".
"Oggi ricordiamo simbolicamente la liberazione di Auschwitz dove scoprimmo l'orrore del nazismo. Il punto più basso raggiunto dall'umanità nella propria storia deve essere scolpito nelle menti non solo di chi l'ha vissuto ma nel futuro". Con queste parole il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha ricordato il giorno della Memoria a margine della sua visita a bordo dell'Amerigo Vespucci a Gedda. "Per non raggiungere quei livelli è importante ricordarci dove ci ha portato quella mentalità e quella cultura - ha sottolineato -. Il modo per impararlo cambia con le generazioni e quindi quelli della mia generazione devono cambiare linguaggio se vogliamo fare breccia tra i giovani. Noi ostinatamente ogni 27 gennaio raccontiamo quella storia perché da quella storia si possa trarre lezione".
"Degli ebrei non interessava niente a nessuno, oggi interessa più di qualche anno fa, con un antisemitismo manifesto, in questo modo ci si interessa degli ebrei": lo dice la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di sterminio, in un'intervista per il Giorno della Memoria a Marco Vigevani, presidente del comitato eventi del Memoriale della Shoah.
"E' importantissima questa scelta odierna di essere lì nel campo più gelido del mondo e qui nelle aule istituzionali più alte. Ma chiaramente non è sufficiente e ce ne rendiamo conto dalla realtà che viviamo quotidianamente. Perché la sfida di memoria riguarda i contenuti e la coerenza, coerenza che riguarda il focus delle celebrazioni sulla Shoah riservando ad altre date gli approfondimenti su altre tragedie, sofferenze e massacri. Perché se si parla di tutto, la giornata di oggi si trasforma in manifestazione e ostentazione. Anche nei confronti dei sopravvissuti verso i quali da un lato si esprime grande affetto vicinanza, con pianto e commozione e poi ci si gira e li si accusa, loro, Israele e gli ebrei del genocidio parallelo". Così la presidente delle Comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni a margine della proiezione alla Camera dello speciale di Rai Cultura "Cancello Aperto! 27 gennaio 1945 liberazione di Auschwitz" con il Presidente della Camera Lorenzo Fontana. "Genocidio, lager, affamare, nazista, sono parole che hanno significati ben precisi, incisi sulle nostre ferite e non possono essere lanciate per esprimere dissenso politico e per denunciare fenomeni mai esistiti", conclude.
"Ribadiamo oggi con forza che ai semi dell'antisemitismo non si deve mai più consentire di mettere radice nel cuore dell'uomo. Ricordando le sofferenze e le lacrime delle vittime della Shoah ripetiamo: mai più!". E' quanto scrive Papa Francesco in un secondo post su X nel Giorno della Memoria.
"L'orrore dello sterminio di milioni di persone ebree non può essere né dimenticato né negato. Ricordiamo anche tanti cristiani, tra i quali numerosi martiri. Collaboriamo tutti a debellare la piaga dell'antisemitismo, insieme ad ogni forma di persecuzione religiosa". Così, su X, Papa Francesco.
Il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani si unisce oggi alla commemorazione della Giornata della Memoria, sottolineando l`importanza di mantenere viva la consapevolezza del peso e della gravità di quanto accaduto soprattutto a favore delle future generazioni, fra i giovani e nelle scuole, in modo che simili crimini non si verifichino mai più nella storia dell'umanità. È quanto si legge in una nota della Farnesina.
"Ottant'anni fa l'orrore della Shoah si è mostrato al mondo in tutta la sua terrificante forza. Il 27 gennaio 1945 i cancelli di Auschwitz sono stati abbattuti, e insieme ad essi è crollato anche quel muro che impediva di vedere chiaramente l'abominio del piano nazista di persecuzione e di sterminio del popolo ebraico. Uomini, donne, bambini e anziani strappati dalle loro case, costretti a lasciare tutto, portati nei campi di sterminio e uccisi solo perché di religione ebraica. Un piano la cui premeditata ferocia fa della Shoah una tragedia che non ha paragoni nella storia. Un piano, quello condotto dal regime hitleriano, che in Italia trovò anche la complicità di quello fascista, attraverso l'infamia delle leggi razziali e il coinvolgimento nei rastrellamenti e nelle deportazioni". È uno dei passaggi del messaggio del premier Giorgia Meloni.