La femministe della rete "Non una di meno" protestano contro i medici obiettori che ostacolano il diritto delle donne di ricorrere all'interruzione volontaria di gravidanza
No alla violenza sulle donne, sì all'aborto libero e sicuro. Sono questi i motivi che hanno spinto le donne italiane della rete Non una di meno a scendere in oltre 20 piazze italiane per far sentire la loro voce. Per il movimento femminista la “situazione è paradossale”: la media nazionale dei medici obiettori di coscienza ha raggiunto ormai il 70%. E sul corpo delle donne “terreno oggetto di conquista", come lo definisce l'organizzatrice, ancora oggi si combatte una battaglia che va dai “media alle istituzioni”.