Le chat tra i due ex fidanzati confermano l'ossessione di controllo che il giovane riversava sulla ragazza. Giulia aveva confidato all'amica di aver avuto paura di Turetta
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Giulia Cecchettin aveva confidato alla sua amica più cara, Giulia Zecchin, di avere paura dell'ex fidanzato Filippo Turetta. E i messaggi della chat tra i due ex fidanzati confermano l'ossessione di controllo che Turetta riversava sulla ragazza, quand'erano ancora insieme. "Perché sei così cattiva? Sai che mi fai stare male quando uscite da sole. Siete già andate a fare colazione due settimane fa", scriveva il 22enne, riferendosi a un appuntamento di Giulia con le amiche. "Se la cosa succede, davvero niente sarà più come prima".
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In un'intervista a Chi l'ha visto?, Giulia Zecchin ha parlato di una conversazione avvenuta tra Cecchettin e Turetta all'interno di una gelateria, dove si erano dati appuntamento. "Lui le aveva riformulato la richiesta di tornare insieme e lei aveva rifiutato, al che Turetta ha avuto una reazione spropositata. Si è alzato e aveva ha sbattuto le mani sul tavolo", ha raccontato la giovane. "A quel punto Giulia mi ha detto: per fortuna eravamo in mezzo ad altre persone, perché ho avuto paura".
Intanto è prossimo l'arrivo in Italia dell'auto di Filippo Turetta. La vettura è dal 18 novembre sotto custodia giudiziaria della polizia di Halle, in Germania, che aveva fermato il giovane sull'autostrada A9 vicino Lipsia. Dovrebbe arrivare nella giornata di venerdì, al massimo sabato, dopodiché sarà consegnata ai carabinieri del Ris di Parma. Sul mezzo e sugli oggetti rinvenuti - un coltello con lama di 12 centimetri, un paio di guanti, una scheda prepagata, un cellulare, forse quello di Giulia - si cercheranno riscontri rispetto agli elementi probatori in mano agli investigatori italiani e alle indicazioni fornite da Filippo nel lungo interrogatorio in carcere davanti al pm.
Tra gli accertamenti cruciali, spiccano quelli sulle tracce di sangue all'interno dell'auto, per stabilire la dinamica dell'assassinio. L'incontro fissato per il trasferimento della vettura vedrà un confronto diretto tra investigatori italiani e tedeschi, per fare il punto anche sulle tracce registrate dalle telecamere nei vari passaggi della Punto in Austria e in Germania. Su un altro fronte dell'indagine, non risulterebbe invece siano stati già sentiti dai carabinieri gli psicoterapeuti che avevano incontrato cinque volte Turetta nei mesi precedenti, che potrebbero aver colto i segnali del grave disagio psicologico del 22enne.