Nuova indagine ai danni di Mauro Pianesi, denunciato già a marzo con altre tre persone per aver ridotto in schiavitù attraverso un rigido controllo dell'alimentazione gli adepti di una setta da lui costituita
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Nuova tegola giudiziaria per Mario Pianesi, il guru di una setta macrobiotica, sgominata a marzo dalla polizia, che operava tra le Marche e l'Emilia-Romagna riducendo in schiavitù i propri adepti con un rigido controllo dell'alimentazione. Pianesi ora è accusato di omicidio volontario aggravato per la morte dell'ex moglie Gabriella Monti, a cui avrebbe prescritto le sue diete dopo un ictus.
Pianesi, secondo l'accusa, avrebbe causato la morte di Gabriella Monti, costringendola a curarsi con "diete miracolose", a base solo di cereali dopo essere stata colpita da un ictus. Il pm di Ancona Paolo Gubinelli ha aperto un procedimento parallelo a quello principale che era scaturito da un'indagine chiusa a marzo. Indagine partita a sua volta da una serie di denunce di ex adepti, che avevano parlato di regimi alimentari "da fame" (la dieta Ma-Pi), articolati in vari step e imposti come vere e proprie terapie alternative ai trattamenti medici e farmaceutici tradizionali, di progressivo isolamento da familiari e amici per seguire fedelmente lo stile di vita imposto dal guru, 73 anni, che nel tempo ha creato un vero e proprio impero con il marchio "Un punto macrobiotico" (Upm), una catena di ristoranti e negozi.
Con lui sono indagati l'attuale moglie Silvana Volpi, di 51 anni, e altri due collaboratori, per reati che vanno dall'associazione a delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù ai maltrattamenti e lesioni aggravate all'evasione fiscale. Accuse che hanno travolto Pianesi, pioniere della macrobiotica e ben introdotto in ambienti ad alto livello, destinatario di premi e riconoscimenti in mezzo mondo.
Ora la nuova, pesantissima accusa che emerge dalla richiesta di incidente probatorio che la Squadra Mobile di Ancona ha recapitato a Pianesi a San Severino Marche. La Procura vuole raccogliere dichiarazioni di testimoni, "cristallizzandole" ed evitando eventuali inquinamenti delle prove. Pianesi, secondo l'accusa, avrebbe quindi causato la morte di Gabriella Monti, costringendola a curarsi solo con cereali. Invece avrebbe avuto bisogno di terapie mediche mirate per i postumi di un ictus, che l'aveva colpita nel 1997. Sarebbe poi morta in ospedale ad Ancona nel 2001, in un grave stato di deperimento fisico, dopo avere rifiutato per anni cure e ricoveri, sottoponendosi solo al regime alimentare macrobiotico, visto come la panacea di tutti i mali, l'unico in grado di guarirla.