L'ipotesi di suicidio ha tante lacune e a distanza di quasi un anno la verità su Mithun Rossetti è ancora nascosta
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E' una storia piena di anomalie quella di Mithun Rossetti, il ragazzo indiano di 26 anni scomparso la mattina del 7 agosto 2016 e ritrovato impiccato all'interno della dependance di una grande tenuta poco distante dalla casa in cui il ragazzo abitava. All'epoca, i carabinieri chiusero il caso convinti che si trattasse di un suicidio, ma la famiglia non è mai stata d'accordo e a distanza di quasi un anno ha chiesto l'aiuto di "Quarto Grado" perché venga fatta chiarezza sulla vicenda. Mithun aveva origini indiane ed era stato adottato dalla famiglia Rossetti quando aveva 3 anni e mezzo. Da allora ha sempre vissuto a Camporota di Treia, in provincia di Macerata. "Era un ragazzo pieno di vita e la famiglia per Mithun era tutto, non aveva segreti - racconta la mamma del ragazzo - A febbraio ci aveva confidato di avere una doppia sessualità, ma a noi non interessava. L'importante era che stesse bene." I genitori, visibilmente commossi, hanno però evidenziato le diverse lacune riscontrate analizzando la morte di Mithun, dai vestiti sparsi in giro per il paese, all'auto lasciata sulla statale con le gomme a terra. E durante il racconto la famiglia Rossetti riporta alla luce il duro commento che uno dei carabinieri avrebbe fatto al momento del ritrovamento del ragazzo: "Si è suicidato, i neri fanno tutti così."