Bufera nella video-conferenza con il commissario dell'Emergenza, che ammette: "Almeno la metà degli apparecchi arriverà solo alla fine della pandemia"
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Esplode la bufera sui ventilatori che dovrebbero arrivare dalla gara Consip. La video-conferenza tra il commissario dell'emergenza coronavirus Domenico Arcuri si trasforma in una bagarre e la questione approvvigionamenti per gli ospedali italiani in affanno è tutt'altro che risolta. A scatenare l'inferno è la dichiarazione di Arcuri che "la metà dei ventilatori della gara verrà consegnata a fine emergenza che, come noto, non si prevede breve".
I governatori: "Non sta arrivando nulla" - Parole pesanti come macigni, davanti a cui gli amministratori regionali insorgono, racconta il "Fatto Quotidiano". L'assessore al Bilancio lombardo Davide Caparini attacca: "Voglio sapere se ci darete le attrezzature, altrimenti mi arrangio da solo con la nostra centrale acquisti e con le donazioni dei privati". Gli altri amministratori regionali presenti, Donatella Tesei dell'Umbria e Michele Emiliano della Puglia, continuano: i tamponi? Le tute? Le mascherine? C'è chi spiega di aver ricevuto cose diverse da quelle richieste e pacchi sguarniti o incompleti.
Arcuri: "Se comprate per conto vostro, fatelo anche per me" - Una gragnuola di lamentele e accuse, alle quali Arcuri ribatte: "Se andate sul mercato per conto vostro, vi chiedo anche di comprare qualcosa anche per me". E poi arriva l'accusa a Consip, la centrale acquisti della Pubblica amministrazione: secondo Arcuri quegli 8mila ventilatori per le rianimazioni che Consip si sarebbe assicurata a inizio emergenza sono solo sulla carta, dal momento che, scandisce il commissario, "se ne ricevessimo la metà saremmo gli uomini più felici". Gli amministratori regionali non mollano la presa e allora lui annuncia: "Mi faccio carico delle responsabilità del commissario, ma non di Consip, fornitore della Protezione civile che quasi sempre non rispetta i tempi di consegna. Consip ha fatto una gara molto in fretta in un momento di profonda emergenza". Arcuri ammette che la centrale acquisti "non ha responsabilità per i mancati arrivi, ma certamente ha quella di non saper pianificare questi arrivi".
"Consip non sa pianificare gli arrivi" - Non è accettabile, chiarisce, "che non ci dica per tempo che le consegne programmate non avverranno". Poi spiega di essersi fatto fare uno schema di consegna prendendo atto della inquietante verità: metà ventilatori arriveranno a fine emergenza e "spero che l'altra metà ve la porteremo". Il problema è che ancora non sa come e quando. La fase della consegne è nel caos più completo. Il governatore pugliese Michele Emiliano azzarda: "Se c'è un mercato parallelo che voi non riuscite a gestire, io compro da solo in base alle relazioni internazionali che ciascuno di noi governatori ha". La governatrice dell'Umbria Donatella Tesei è un fuoco di fila di domande e accuse: "Ci servono camici impermeabili. E i caschi: a oggi consegne zero e lo stesso per le mascherine total face. Abbiamo ricevuto 164 tute per sanitari e ne occorrerebbero 130 al giorno. In terapia intensiva abbiamo 13 posti, stiamo per andare in crisi. Nei pacchi che ci avete dato c'erano tre carrelli e soltanto due respiratori". Ma la soluzione a tutto questo per ora non si vede.