A Orsola Rosetta D'Agata, alle Politiche sociali a Camposanto (Modena), è stata affidata la delega su invito di due associazioni che hanno proposto a tutti i Comuni di adottare buone pratiche
di Gabriella Persiani© Ufficio stampa
"Oggi 'buongiorno, buonasera, grazie, permesso' sembrano finiti nel dimenticatoio, perché dati per scontati; ricominciamo a usarli". Parte da qui la rivoluzione al Comune di Camposanto, 3.200 abitanti in provincia di Modena. Due giorni dopo la delega alla Gentilezza, arrivata su invito di due associazioni piemontesi ai Comuni di tutta Italia, l'assessore alle Politiche sociali, Pari opportunità e Servizi alla persona, Orsola Rosetta D'Agata illustra il programma politico a Tgcom24, . "Si deve partire dalle scuole, dai bimbi ed educarli al rispetto per gli altri, a superare le differenze generazionali e tra etnie diverse", sottolinea D'Agata, pensando già a una grande festa cittadina per il prossimo 13 novembre, nella Giornata della Gentilezza.
Da cosa nasce la delega alla Gentilezza?
"Il sindaco Monja Zaniboni ha accolto l'invito di due associazioni piemontesi, Cor et Amor e Mezzopieno, che hanno proposto alle amministrazioni comunali di tutta Italia di adottare buone pratiche in occasione della Giornata mondiale della Gentilezza, lo scorso 13 novembre. Hanno aderito già 60 Comuni, ma io da due giorni sono il primo assessore alla Gentilezza dell'Emilia-Romagna".
Ma a Camposanto ci sono esigenze particolari?
"Assolutamente, non siamo né litigiosi né maleducati. Il Comune ha aderito perché fin dalla nostra campagna elettorale, - siamo una lista civica appoggiata dal Pd, - ci siamo basati sulle buone maniere. E ci riteniamo una giunta "gentile" nei confronti del cittadino, perché senza arroganza, cerchiamo di dare risposte corrette alle varie problematiche".
E' quindi un atteggiamento innato?
"Sì, un atteggiamento innato, naturale. Il sindaco è stato bravo a mettere insieme una squadra con caratteristiche comuni. Ed è importante che certi valori, come il rispetto per gli altri, siano dentro di noi, in questa società che si trascina invece verso il degrado".
Quali le iniziative in programma?
"Iniziative ed eventi nel nome della gentilezza sono in fase di studio. In questo senso abbiamo già organizzato qualcosa come Servizi alla persona, ma intendo lavorare ancor di più con i bimbi delle scuole, con l'obiettivo di creare un clima cittadino più gentile, fin dalla tenera età. I piccoli assorbono i modelli degli adulti e li riportano a casa, tra coetanei. Già ottimi risultati anche nei progetti organizzati con le donne migranti".
L'obiettivo?
"Favorire l'integrazione tra generazioni e tra etnie diverse. La maggior parte dei 3.200 abitanti è costituita da over 75 che oggi tendono a isolarsi e sappiamo che la solitudine imbruttisce; favorire rapporti e relazioni tra nonni e bambini è importante. Così come integrare quel 15% di stranieri che vive e lavora a Camposanto. Gentilezza e rispetto altrui sono alla base di una convivenza più civile".
Cosa accadrà nella prossima Giornata della Gentilezza?
"Metteremo nero su bianco un piano di buone pratiche, lavorando con gli anziani che possano raccontare la loro esperienza e nelle scuole, perché, per esempio, i bambini esprimano i loro pensieri sul tema. E per favorire gli incontri si potrebbe pensare a una bella festa cittadina".