L'intervista a Nuccio Giacalone a "Quarta Repubblica": "Ci hanno costretti a stare al buio, abbiamo sofferto fame e freddo"
"Ho pensato anche di togliermi la vita". Così Nuccio Giacalone, uno dei pescatori di Mazara Del Vallo sequestrati in Libia, racconta a "Quarta Repubblica" l'esperienza della prigionia. "Dove mangiavamo facevamo anche i nostri bisogni - ricorda - la notte venivano a darci i calci alla porta per non farci dormire, abbiamo sofferto la fame e il freddo".
Le cose non sono migliorate con il passare dei giorni: "Nell'ultimo mese ci hanno trasferito in un altro carcere - spiega - eravamo al buio e non vedevamo neanche quello che mangiavamo. Farcela, anche per chi come me ha coraggio, sarebbe stata molto difficile. Se ci avessero tenuto ancora qualche mese qualcuno di noi non ce l'avrebbe fatta".