In auto con lei il compagno 44enne, Mario Molinari, che ha riportato solo ferite lievi: secondo i conoscenti, la 38enne lo aveva lasciato e lui avrebbe chiesto un ultimo incontro riconciliatore
Ilaria Mirabelli, 38 anni, è morta il 25 agosto a Cosenza in un presunto incidente stradale, che fin dall'inizio ha sollevato dei dubbi, tanto che la procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento contro ignoti. Con lei in macchina c'era il compagno 44enne, Mario Molinari, che ha riportato solo lievi ferite. Secondo i conoscenti della vittima, lei avrebbe deciso di interrompere la relazione e lui avrebbe chiesto un ultimo incontro riconciliatore.
Il corpo senza vita della donna è stato rinvenuto su una strada sterrata a 50 metri di distanza dalla vettura sulla quale viaggiavano. Secondo quanto ricostruito, l'auto sarebbe uscita fuoristrada da sola e non si è scontrata con nessun ostacolo. La Volkswagen su cui si trovava la coppia avrebbe sbandato all’improvviso, finendo in una sterpaglia a poche centinaia di metri dalla carreggiata. Sulla strada non c’è alcun segno di frenata. Il veicolo è stato trovato con il parabrezza distrutto ma il cofano quasi intatto.
In base a quanto raccontato dall'uomo, che al momento non è indagato, alla guida c'era Mirabelli. La morte è avvenuta per arresto cardiaco. L'autopsia sul corpo della donna rileva delle ferite interne in più punti. Queste non sarebbero compatibili con l'incidente secondo la famiglia, che ha incaricato un consulente di parte e un legale per seguire tutte le fasi dell'inchiesta. Ad alimentare i sospetti c'è anche il fatto che secondo quanto raccontato dai conoscenti, la relazione tra Mirabelli e Molinari aveva avuto degli attriti, tanto che la donna aveva deciso di troncarla.
I due si erano conosciuti a maggio. Entrambi erano ultras, tifosi della curva rossoblu. Dopo i primi tempi la coppia avrebbe iniziato ad avere frequenti liti, piuttosto accese. In particolare, a luglio Molinari avrebbe aggredito un amico della donna e danneggiato nel suo negozio la vetrata del bancone e altre suppellettili. Non sarebbe stato l'unico episodio. La famiglia ha riferito anche delle minacce nei confronti della compagna. Quando lei avrebbe deciso di interrompere la relazione, lui si sarebbe presentato sotto casa, suonando a più riprese il clacson e il citofono. Molinari avrebbe convinto infine la donna a fare un'ultima gita in Sila. Un viaggio insieme per chiarirsi. È in questa occasione che è avvenuto l'incidente in cui la 38enne ha perso la vita.
È stato solo un'incidente? I dubbi sono tanti e ad alimentarli c'è anche un altro fatto. Nel luogo dell'incidente sono stati trovati due telefonini, quello della donna e l'altro del suo compagno. Un terzo cellulare, sempre della vittima, era custodito da Molinari, che lo ha consegnato solo in un secondo momento. Anche sui telefonini la procura ha avviato accertamenti tecnici.
A chiedere chiarezza non c'è solo la famiglia. Davanti al tribunale di Cosenza è apparso uno striscione con la scritta nera su fondo giallo: “Verità per Ilaria”. È del collettivo femminista cosentino Fem.In, che per martedì 10 ha convocato una manifestazione al tribunale di Cosenza e sui social scrive: “È stato un incidente? Vogliamo saperlo. Non è stato un incidente? Vogliamo saperlo ugualmente”. Chiede spiegazioni poi il Centro antiviolenza Roberta Lanzino: “Sono più di dieci giorni che aspettiamo di sapere le cause della morte di una giovane donna che, a oggi, sono avvolte nel più assoluto silenzio - e aggiunge -. Auspichiamo che la giustizia faccia luce sui tanti punti oscuri”.