"Le abbracciavo perché sono sempre stato un padre attento e premuroso. Ma loro si sono inventate tutta un’altra storia", ha detto l'uomo
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Durante i pigiama party organizzati in casa dalla figlia di 12 anni costringeva le bambine a partecipare ai "brindisi dell’amicizia" con "drink" a base di psicofarmaci. E quando le vittime - 7 ragazzine tra i 12 e i 13 anni - erano stordite ne approfittava abusandone. E' accaduto nell'Imolese tra la primavera e l'estate dell'anno scorso. Ora l’uomo, un vedovo 46enne che durante l'indagine era già finito in custodia cautelare in carcere ma da un mese si trovava ai domiciliari, è stato condannato in abbreviato a 6 anni e 4 mesi per violenza sessuale.
Secondo quanto riporta Il Resto del Carlino, l’uomo dovrà risarcire ogni vittima di 20mila euro, oltre a pagare tutte le spese processuali. "Aspettiamo di leggere le motivazioni tra trenta giorni e poi impugneremo. Da parte nostra, abbiamo sempre ritenuto ci fossero ampi motivi per una sentenza di tutt’altro tenore, una sentenza assolutoria. In Appello sicuramente verrà ripristinata la verità. Nulla è accaduto di sessualmente rilevante, tutto è stato montato e lo dimostreremo”, ha detto il legale dell’uomo – così l’avvocato Carlo Gandolfi Colleoni.
L'inchiesta è partita dopo la denuncia alla polizia dei genitori di una delle ragazzine coinvolte. "Le famiglie sono soddisfatte perché è stata fatta giustizia ed è stato tenuto conto della gravità della vicenda. L’attendibilità delle bambine è stata posta in rilievo", ha detto Giovanna Cappello, una delle due legali delle famiglie delle dette giovani.
L'uomo, ha ammesso di aver dato sonnifero alle bambine, perché di difficile gestione, ma nega gli abusi. "Le abbracciavo – ha spiegato – perché sono sempre stato un padre attento e premuroso. Ma loro si sono inventate tutta un’altra storia".