L'Italia deve agire subito per prevenire la radicalizzazione dei giovani musulmani. E' quanto sostiene il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Franco Roberti, che spiega che "metà dei reclusi nei penitenziari minorili italiani, circa 500 ragazzi, sono musulmani. Sono abituati a stare su Internet come tutti i loro coetanei e possono facilmente entrare in contatto con siti che predicano la Jihad: sono a rischio altissimo di radicalizzazione".