Aumentano le patologie professionali (+22,8%) e crescono leggermente le denunce di incidenti (+0,2%). Salgono anche gli infortuni in itinere, cioè nel viaggio tra l'abitazione e il posto di lavoro
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Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all'Inail tra gennaio e dicembre 2021 sono state 555.236 (+0,2% rispetto allo stesso periodo del 2020), 1.221 delle quali con esito mortale (-3,9%). In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 55.288 (+22,8%). Lo fa sapere l'Istituto pubblicando gli open data e rimarcando che i dati sono ancora fortemente influenzati dall'emergenza Covid.
Denunce in aumento - Il numero delle denunce complessive di infortuni, in lieve aumento (+896), deriva dalla diminuzione nel trimestre gennaio-marzo (-11%), dall'aumento tra aprile e settembre (+21%) e dal nuovo calo a ottobre-dicembre (-16%).
Crescono gli infortuni in itinere - I dati rilevati al 31 dicembre di ciascun anno evidenziano, a livello nazionale, un aumento degli infortuni in itinere, avvenuti cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l'abitazione e il posto di lavoro (+29,2%, da 62.217 a 80.389 casi): diminuiti del 32% nel primo bimestre 2021, sono aumentati del 50% nel periodo marzo-dicembre, complice il massiccio ricorso allo smart working nel 2020, proprio a partire da marzo. Si rileva invece un decremento del 3,5% (da 492.123 a 474.847) degli infortuni avvenuti in occasione del lavoro, calati dell'11% nel primo trimestre 2021, aumentati del 18% nel semestre aprile-settembre e calati di nuovo nel trimestre ottobre-dicembre (-22%).
Meno denunce solo nel nord-ovest - Sul fronte territoriale, si nota una diminuzione delle denunce solo nel nord-ovest (-9,2%), al contrario del nord-est (+6,4%), del centro (+5,2%), delle Isole (+4,8%) e del sud (+0,1%). Tra le Regioni si registrano decrementi in tutte quelle del nord-ovest, a cui si aggiungono la Provincia autonoma di Trento, la Campania e la Puglia, mentre gli aumenti più consistenti sono in Molise, Umbria e Calabria.
La diminuzione delle denunce di infortuni mortali nel 2021, 49 in meno rispetto alle 1.270 del 2020, va presa con cautela dal momento che i dati delle denunce mortali, più di quelli delle denunce in complesso, risentono di una maggiore provvisorietà, anche in conseguenza della pandemia, con il risultato di non conteggiare tempestivamente alcune tardive denunce mortali da contagio.
A livello nazionale, i dati rilevati al 31 dicembre di ciascun anno evidenziano, pur nella provvisorietà dei numeri, un aumento solo dei decessi in itinere, passati dai 214 casi del 2020 ai 248 del 2021 (+15,9%), mentre quelli in occasione del lavoro sono diminuiti del 7,9% (da 1.056 a 973).