Poche le regole da seguire per evitare i roghi quando si è in ferie. Ecco quali sono
Arriva il vademecum contro gli incendi per evitare il pericolo della diffusione delle fiamme favorito dalle alte temperature, sigarette, picnic e comportamenti imprudenti. A lanciarlo è la Coldiretti. Si tratta di una serie di consigli per prevenire i roghi in occasione del weekend di grandi partenze segnate dalle fiamme anche nelle mete tradizionali delle vacanze, dalla Calabria alla Puglia, dalla Sardegna fino alla Sicilia.
La prima regola da seguire nel bosco è quella, afferma la Coldiretti, di evitare di accendere fuochi non solo nelle zone con boschi ma anche in quelle coltivate o nelle vicinanze di esse, mentre nelle aree attrezzate, dove è consentito, occorre controllare costantemente la fiamma e verificare prima di andare via non solo che il fuoco sia spento, ma anche che le braci siano completamente fredde.
Soprattutto nelle campagne non gettare mai mozziconi o fiammiferi accesi dall'automobile e nel momento in cui si è scelto il posto dove fermarsi verificare che la marmitta della vettura non sia a contatto con erba secca che potrebbe incendiarsi. Non abbandonare mai rifiuti o immondizie nei boschi, contenitori sotto pressione come bombolette di gas e deodoranti, vernici, che con le elevate temperature potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente.
Nel caso in cui venga avvistato un incendio non prendere iniziative autonome, ma occorre mantenersi sempre a favore di vento evitando di farsi accerchiare dalle fiamme e informare tempestivamente le autorità. Dal momento che sei roghi su dieci si stima siano causati volontariamente da criminali interessati alla distruzione dei boschi, occorre collaborare con la Forestale per fermare comportamenti sospetti.
I roghi rappresentano un rischio reale per l'Italia che è un Paese boscoso con più un terzo della superficie totale nazionale coperta da foreste, secondo l'analisi della Coldiretti dalla quale emerge che si tratta di ben più di undici milioni di ettari, decine di migliaia dei quali sono già andati in fumo quest'estate con il fuoco che ha travolto boschi, macchia mediterranea, oliveti e pascoli con danni ambientali incalcolabili. Ci vorranno almeno quindici anni, ricorda l'associazione, per ripristinare completamente le zone verdi distrutte dalle fiamme con danni oltre diecimila euro all'ettaro.