Il racconto dell'attrice serba a Tgcom24: "Queste cicatrici ci resteranno addosso, penso soprattutto alla gente comune: è una tragedia che non riguarda solo le star"
di Micaela Nasca© Ufficio stampa
L'inferno di fuoco, le fiamme, la corsa per lasciare tutto, le cicatrici che ti restano dentro, quando tutto intorno si trasforma in distruzione e cenere: "ora è difficile immaginare il futuro, la città degli angeli non sarà più la stessa". Nina Senicar, attrice serba, è stata costretta ad abbandonare la sua casa a Los Angeles, ad andare via perché le fiamme si stavano avvicinando troppo rapidamente: "Il fuoco ormai era visibile dalla porta di casa".
Dove si trova adesso? Qual è la situazione lì?
Attualmente mi trovo a Palm Springs, nel deserto, a circa due ore da Los Angeles. Mercoledì siamo stati costretti a evacuare, poiché l'incendio di Sunset Fire si stava avvicinando, arrivando a soli due isolati dalla nostra abitazione. In tutta fretta, abbiamo preso le cose più essenziali e le abbiamo riposte in due valigie.
Ha contatti con qualcuno che ha perso tutto ed è in grande difficoltà?
Sì, purtroppo molti dei miei amici hanno perso tutto ciò che avevano.
Cosa le fa più paura di questa situazione, quali sono gli aspetti che più l'hanno toccata?
La cosa che mi spaventa di più in questa situazione è l'imprevedibilità. Il fuoco può scoppiare in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, sembra che non ci sia alcun controllo su qualcosa di così potente e incontrollabile. È come un brutto gioco di ruota della fortuna.
Penso sia stato impensabile trovarsi di fronte a un inferno di fuoco di tali dimensioni. Il cambiamento climatico è uno dei fattori che ha inciso maggiormente, ma pensa che ci siano stati anche dei meccanismi di protezione non sufficienti?
Los Angeles è una città molto particolare, abituata a un clima stabile e soleggiato. Qualsiasi variazione climatica, anche una pioggia più intensa o un vento più forte, può causare disagi notevoli, che in altre città non si verificherebbero. Negli ultimi due anni, c'è stata una pioggia abbondante, che ha fatto crescere molta vegetazione. L'estate scorsa, poi, è stata particolarmente calda e secca, con il risultato che tutta quella vegetazione è diventata il carburante perfetto per gli incendi. Inoltre, la maggior parte della città ha linee elettriche sopraelevate, il che significa che con un vento anche moderatamente forte i fili possono rompersi e provocare piccoli incendi che si diffondono rapidamente. Non sono sicura che si potesse fare molto di più per prevenire questa tragedia, ma credo che sia necessario un cambiamento radicale nelle infrastrutture della città, per affrontare in modo più efficace queste emergenze.
Il fatto che questo stia accadendo a Hollywood, simbolo del cinema e del successo, colpisce molto l'immaginario collettivo. Del resto, è un posto che sembra a tutti un po' familiare...
Sì, indubbiamente. Hollywood rappresenta un mondo magico, un'icona di successo e di celebrità. Tuttavia, è importante ricordare che Los Angeles non è solo una città per persone ricche e famose. È una città che accoglie milioni di abitanti con storie diverse, e la maggior parte di essi non è sotto i riflettori. La tragedia che stiamo vivendo non riguarda solo le star, ma una vasta parte della popolazione che lotta quotidianamente per vivere in un contesto difficile.
Certo, non ci sono solo case e vite da star. Cosa si trova ad affrontare la gente comune?
La vera difficoltà riguarda proprio la gente comune. Se perdi la casa e non hai altre risorse, ti trovi in una condizione drammatica, soprattutto considerando che i tempi per ottenere i risarcimenti dall'assicurazione sono lunghissimi. Nel frattempo, devi comunque continuare a pagare il mutuo per una casa che non esiste più.
Come è stata la sua vita lì finora e come se la immagina adesso?
La vita a Los Angeles era un mix di opportunità e sfide. La città ha sempre avuto un'atmosfera di eccitazione, ma anche di estrema solitudine. Ora, dopo questa catastrofe, non so come sarà la vita. È difficile immaginare il futuro, perché la città degli angeli non sarà più la stessa. Le cicatrici lasciate da questa tragedia saranno visibili, sia nel paesaggio che nei cuori delle persone.
Qual è il sentimento che prevale in lei in questo momento?
In questo momento, il sentimento che prevale è la tristezza. Empatizzo profondamente con chi ha perso tutto. Anche se è completamente diverso, mi ricorda un po' la mia infanzia e le guerre che ho vissuto.