Fotogallery - Incendio in una casa di riposo a Milano: morti e feriti
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Dai sopralluoghi emergono impianti di rilevazione fumo malfunzionanti ed estintori e porte tagliafuoco fuori uso. Il sindaco Sala: "Chi ha sbagliato paghi"
L'incendio divampato all'interno della Rsa "Per Coniugi" a Milano, in zona Corvetto, è partito con ogni probabilità da una sigaretta non spenta nella stanza 605. All'interno erano presenti le vittime Nadia Rossi (69 anni) e Laura Blasek (86). È quanto emerge dalle indagini e dalle testimonianze dei pazienti della casa di riposo. I sopralluoghi dei vigli del fuoco hanno inoltre evidenziato sistemi antincendio non a norma, con impianti di rilevazione fumo malfunzionanti ed estintori e porte tagliafuoco fuori uso.
Sala: "Chi ha sbagliato paghi, compreso il Comune" - "Se ci saranno responsabilità, chi ha sbagliato, compreso il Comune, dovrà pagare, rimanendo il fatto che purtroppo sei persone sono morte". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala a proposito del rogo.
I vigili del fuoco hanno dichiarato inagibile l'intera struttura e non solo la parte interessata dal rogo. In entrambe le ali della residenza per anziani, infatti, i sistemi antincendio non funzionavano. Un problema già segnalato più volte in passato, sia dai sindacati sia da un volantino ancora presente in bacheca a firma di Claudia Zanetti, direttrice della Coop Proges che gestisce la casa di riposo. Si legge: "A causa delle problematiche degli impianti di rilevazione dei fumi delle due strutture, nella turno notturno, a causa del calo del personale, sarà presente un addetto di un'azienda specializzata nella lotta antincendio ad alto rischio". Gli inquirenti indagano inoltre sui pochi operatori in servizio, appena sei per 150 ospiti della struttura.
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Come evidenziato dalla procuratrice aggiunta di Milano, Tiziana Siciliano, "il punto di origine dell'incendio è il letto di una persona ricoverata". La dinamica dell'innesco è ancora al vaglio degli investigatori. Le braci della sigaretta non spenta nella stanza 605 avrebbero raggiunto dapprima le lenzuola e poi una bombola d'ossigeno. Quest'ultima è poi esplosa, come dimostrano i piccolissimi frammenti di lamiera combusta rilevati dagli inquirenti. Sul soffitto della camera sono stati osservati anche i chiari segni di una grande fiammata. Il fumo nero e tossico si è quindi propagato dal primo piano in su, uccidendo anche la 75enne Paola Castoldi, l'84enne Loredana Labate e l'85enne Anna Garzia e il 73enne egiziano Mikhail Duci.
L'allarme è giunto intorno all'1:30 di notte e l'intervento è stato straordinariamente veloce", ha proseguito la procuratrice. "Grazie all'attivazione di un programma particolare, relativo ai grandi disastri, si è resa possibile l'evacuazione e il salvataggio di più di 80 persone".