Coinvolti manager e funzionari. I magistrati ipotizzano appalti pilotati in cambio di tangenti
© Ansa
La guardia di finanza di Milano ha effettuato perquisizioni presso diverse sedi Anas, la società che si occupa di infrastrutture stradali, nell'ambito di un'inchiesta della Procura milanese che ipotizza i reati di corruzione, turbativa d'asta e rivelazione e utilizzazione di segreto d'ufficio. L'ipotesi è che appalti per la realizzazione di strade siano stati pilotati in cambio di mazzette per un valore di circa 850mila euro. Nove le persone indagate, tra cui due funzionari Anas.
Nelle perquisizioni e acquisizioni documentali sono coinvolti manager e funzionari e alcune, società Anas-Struttura territoriale Lombardia e Consorzio Stabile Sis a Torino. Perquisite le sedi Anas anche a Milano e Roma. Secondo gli investigatori della Procura ammonta a quasi 846mila euro la cifra della presunta tangente versata tra il 2018 e il 2021 a due dirigenti Anas, uno dei quali ancora manager della società che gestisce la rete stradale nazionale, dal Consorzio Stabile Sis Società consortile per azioni, per l'appalto per i lavori sulla SS 340 "Regina"- Variante Tremezzina che interessa alcune località sul lago di Como. Lo si legge nel provvedimento con cui la procura di Milano ha acquisito una serie di documenti nell'indagine in cui si ipotizzano, tra gli altri, i reati di corruzione e turbativa d'asta.
L'inchiesta su presunte tangenti per appalti su lavori stradali vede al centro "le figure dei fratelli Liani, Stefano, Luigi e Marco", tutti e tre indagati. Come risulta dal decreto di perquisizione, eseguito dalla Gdf, in particolare Luigi e Marco, "ex funzionari pubblici" in Anas, "dopo aver interrotto il rapporto lavorativo con la società pubblica" per "passare all'imprenditoria privata", continuavano "a operare nel settore dell'edilizia pubblica e della costruzione e manutenzione di strade, autostrade, porti e aeroporti, attraverso società loro riconducibili".
Stefano Liani, che tra il 2015 e il 2019 è stato "responsabile della Direzione progettazione e realizzazione lavori" di Anas, secondo l'accusa avrebbe ricevuto dal Consorzio Stabile Sis tra il 2018 e il 2021 un totale di 485.896 euro. Un altro indagato, Eutimio Mucilli (che ha sostituito nell'incarico proprio Stefano Liani e dal 2022 è responsabile della Direzione investimenti e realizzazione sempre in Anas) avrebbe avuto, sempre dal Consorzio, oltre 360mila euro. Dagli atti risulta che Stefano Liani è stato trasferito in Toscana, sempre per Anas, ed è responsabile della Struttura territoriale Toscana.
"Mi auguro che gli inquirenti facciano bene e in fretta il loro lavoro. E se c'è qualcuno che ha sbagliato che paghi". Così il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, sull'inchiesta. "A quanto so - ha aggiunto -, parlando con l'amministratore delegato sono alcuni episodi che iniziano a risalire dal 2020. Quindi facevo altro nella vita però a prescindere da quello se c'è qualcuno che ha fatto qualcosa di sbagliato ne deve pagare le conseguenze".