File per farsi il tampone a Napoli: in coda dall'alba
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L'imputato è stato invece assolto dal reato di inadempimento di contratti nelle pubbliche forniture "perché il fatto non sussiste". E' la prima sentenza legata a un'indagine nata durante la pandemia
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L'imprenditore Antonello Ieffi è stato condannato a due anni e mezzo di carcere per turbativa d'asta in una gara indetta da Consip per l'acquisto e le forniture di tre milioni di mascherine mai arrivate in Italia. Il giudice monocratico di Roma ha però assolto l'imputato dal reato di inadempimento di contratti nelle pubbliche forniture "perché il fatto non sussiste". Si tratta della prima sentenza legata a un'indagine nata durante la pandemia.
Ieffi era stato arrestato il 9 aprile scorso nel pieno del lockdown e scarcerato circa un mese dopo. Al centro della vicenda giudiziaria una gara da appalto per la fornitura di protezioni individuali del valore complessivo di 15,8 milioni di euro.
I legali difensori, gli avvocati Andrea Coletta e Ivano Chiesa, hanno spiegato: "Il nostro assistito, dipinto come il truffatore che, in spregio delle esigenze dei cittadini, avrebbe fatto finta di avere le mascherine, facendosi dare i soldi dalla Consip, è stato assolto proprio da questa accusa, perché evidentemente le mascherine c'erano". Insomma "Ieffi non ha mai preso un euro. Resta la turbativa d'asta perché non era stato dichiarato che c'erano dei debiti fiscali che impedivano all'azienda di partecipare alla gara".
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