Le indagini avrebbero portato alla luce un "sistema" il cui fine era quello di favorire il rilascio di titoli edilizi illeciti e di realizzare operazioni immobiliari altamente speculative. Il sindaco Sala è "preoccupato" ma al momento, spiega, "non ho elementi per esprimere giudizi"
La guardia di finanza ha arrestato l'ex dirigente dell'Urbanistica del Comune di Milano e vice presidente della Commissione per il Paesaggio, l'architetto Giovanni Oggioni, con accuse di corruzione, depistaggio e falso. L'operazione avviene al termine di un'inchiesta della Procura meneghina, nella quale risultano esserci diversi indagati, su pratiche edilizie alterate. Disposto anche il sequestro preventivo di circa 300mila euro come profitto del reato contestato al professionista. "Sono preoccupato, ma al momento non ho elementi per poter esprimere giudizi - ha commentato il sindaco Beppe Sala -. È chiaro che io difendo sempre l'amministrazione, il Comune, la squadra, ma se poi uno ha sbagliato che paghi e che paghi anche duramente. Sia chiaro".
Le indagini avrebbero fatto emergere l'esistenza di un "sistema", composto da membri della Commissione per il Paesaggio, operatori economici, progettisti privati e soggetti interni all'amministrazione comunale milanese, il cui fine era quello di favorire il rilascio di titoli edilizi illeciti e di realizzare operazioni immobiliari altamente speculative.
I militari del Nucleo di polizia economico finanziaria hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari disposta dal gip di Milano, Mattia Fiorentini, su richiesta dei pubblici ministeri Marina Petruzzella, Paolo Filippini, Mauro Clerici e l'aggiunto Tiziana Siciliano. Tra le accuse mosse dalla Procura al 68enne ci sarebbero consulenze remunerate per diverse decine di migliaia di euro fatte da Oggioni a un'associazione di categoria dei costruttori e a un costruttore privato mentre era membro della Commissione per il Paesaggio (mandato 2021-2024) e il presunto tentativo di distruggere indizi di un proprio coinvolgimento dopo aver scoperto di essere già indagato (e rinviato a giudizio) in numerosi fascicoli aperti negli ultimi due anni sull'urbanistica e i cantieri della città.
Oggioni è coinvolto nei processi per abusi edilizi sulla Torre Milano di via Stresa e il Bosconavigli che andranno in aula rispettivamente l'11 aprile e il 26 settembre 2025 e nelle indagini sui cantieri ancora sotto sequestro "Scalo House" di via Lepontina-Valtellina e "Residenze Lac" di via Cancano.
Diverse perquisizioni sono state eseguite dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf. Tra queste alcune sono state effettuare nel Comune, negli uffici del dirigente della Direzione Rigenerazione Urbana, e nei confronti di altre persone indagate e non. Perquisizioni anche nelle sedi di Assimpredil Ance e Abitare In Spa (i due enti risultano indagati in base alla legge sulla responsabilità amministrativa), i cui progetti sono stati oggetto di valutazione da parte della Commissione per il Paesaggio, di cui faceva parte Oggioni. Sarebbe stata, infatti, Abitare In, secondo l'accusa, a corrispondere "utilità" nei confronti dell'architetto Oggioni. I militari del Nucleo Pef della Gdf di Milano hanno acquisito documentazione presso Palazzo Marino, negli uffici del Segretario Generale e del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza.
Per muoversi per favorire le pratiche edilizie della società Abitare In, riguardo a diversi interventi immobiliari, tra cui anche il Lambrate Twin Palace e Porta Naviglio Grande, Giovanni Oggioni, ora in pensione, avrebbe ottenuto dalla stessa Spa l'assunzione nella società della figlia, anche lei architetto, con contratti tra il 2020 e il 2023 per oltre 124mila euro, senza dichiarare nemmeno il suo conflitto di interessi relativo alla figlia. In più Oggioni avrebbe ottenuto anche un contratto di consulenza da Assimpredil Ance, associazione dei costruttori immobiliari, per oltre 178mila euro tra il febbraio 2022 e novembre 2024. E in cambio avrebbe condizionato l'attività amministrativa per una serie di pratiche edilizie delle imprese associate in Assimpredil, più di una decina di pratiche in totale.
Assimpredil Ance ha diffuso una nota per sottolineare di aver "sempre operato nella massima trasparenza e correttezza, per gli obiettivi e nelle modalità stabilite dal proprio Statuto". E ha inoltre ribadito "piena fiducia nell'operato della magistratura" precisando che "stiamo collaborando con l'Autorità giudiziaria per fornire ogni elemento utile all'accertamento dei fatti".
Il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha commentato così l'inchiesta sull'edilizia "Non do giudizi perché non è il caso ma a Milano l'edilizia è ferma perché le indagini della Procura hanno portato al fatto che c'è una paralisi. Molte realtà avevano un'autorizzazione del Comune messa oggi in discussione dalla procura. Quindi giudicheranno e poi vedremo"."Siamo partiti dal fatto che avevamo circa 200 aree urbane dove c'erano ex fabbricati industriali abbandonati e abbiamo lavorato per rigenerare quelle aree - ha ricordato il sindaco -, dando permessi di costruire per sostituire un fabbricato industriale in un palazzo. Un punto che ci viene contestato dalla procura è questo ma noi abbiamo mantenuto gli stessi metri quadrati". "Un'altra accusa è di avere dato procedure semplificate per quei palazzi superiori a 25 metri dove c'è una legge del 1942 che dice che queste operazioni devono passare da un iter procedurale particolare - ha concluso -. Noi abbiamo semplificato e ci accusano".