Arrivati i primi risultati dell'autopsia

Incidente bus di Mestre, l'autopsia dell'autista non certifica malore: cuore era sano

È quanto emerge dai primi risultati dell'autopsia eseguita su Alberto Rizzotto. Si tratta comunque di risultati parziali perché l'esame prosegue con ulteriori accertamenti

13 Ott 2023 - 16:01
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L'autista del bus precipitato dal cavalcavia a Mestre non sarebbe stato colpito da alcun malore mentre era alla guida prima dell'incidente, costato la vita a 21 persone. L'autopsia eseguita sul corpo di Alberto Rizzotto - stando ai primi risultati - non avrebbe individuato problemi di qualsiasi natura al cuore.

Fotogallery - Mestre, bus precipita da un cavalcavia: strage

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Lo scrive il "Corriere del Veneto". Si tratta comunque di risultati parziali dell'autopsia sulla salma di Alberto Rizzotto perché l'esame - del quale la Procura di Venezia ha incaricato i medici legali Guido Viel e Roberto Rondolini, dell'istituto di Padova - prosegue con ulteriori accertamenti, uno dei quali, importante alla fine della relazione finale, è in programma la prossima settimana. Poi dovranno essere analizzati anche gli elementi tecnici. Un accertamento fondamentale sarà quello sul guard rail, sulla sua tenuta e sullo stato conservativo.

I pazienti ricoverati sono scesi a 11

 I pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie del Veneto, dopo l'incidente del pullman nel quale sono morte 21 persone, sono scesi a 11, con il trasferimento a Lipsia dei due fratellini tedeschi, di 4 e 13 anni, e a Strasburgo di una giovane francese di 21 anni. Per un'altra ferita è previsto nei prossimi giorni il trasferimento in Germania: si tratta di una donna tedesca di 27 anni ricoverata all'ospedale di Mestre. Sei sono ancora i pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva.

Ipotesi guasto tecnico o atto volontario

 Guadagna strada l'ipotesi di un guasto all'impianto frenante ma non viene ancora esclusa l'ipotesi dell'atto volontario del conducente. L'accensione degli stop dell'autobus prima di precipitare (come si è poi visto anche dal video che ha ripreso l'autobus precipitare dal cavalcavia) assieme all'assenza di segnali di frenata fecero ipotizzare agli agenti della polizia locale che avevano effettuato i rilievi, un guasto ai freni. La procura della Repubblica di Venezia, ha iscritto sul registro degli indagati tre persone: Massimo Fiorese di 63 anni, l'amministratore delegato della società "La Linea", Roberto Di Bussolo, dirigente del settore viabilità e Alberto Cesaro responsabile del Servizio manutenzione del comune di Venezia. Verranno anche analizzate le condizioni del manto stradale al momento dell'incidente.

Sul guard rail 27 punti di contatto col bus

 Sono ventisette i punti di contatto con il guar drail evidenziati sulla carrozzeria del bus precipitato. Sara la superperizia sul guardrail, sui freni e sulla centralina dell'autobus, a dare nuovi elementi. La procura ha chiamato a svolgerla Placido Migliorino, ispettore del Ministero Infrastrutture e trasporti, che si occupò di quella sul crollo del ponte Morandi. Il consulente avrà 120 giorni di tempo per consegnare la perizia. Nei prossimi giorni verranno resi noti anche gli esami tossicologici e alcolemici effettuati sull'autista.

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