Funivia precipitata, i soccorsi resi difficili dalla vegetazione molto fitta
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Le immagini riprese da una telecamera di sicurezza dell'impianto sono state sequestrate dalla procura di Torre Annunziata
Le immagini di una telecamera di sicurezza ha ripreso gli ultimi istanti della cabina della funivia del Monte Faito prima che precipitasse al suolo causando la morte di 4 persone e il ferimento grave di una quinta. Sono le 14:48 di giovedì 17 aprile, mentre a valle i vigili del fuoco salvavano 17 passeggeri bloccati nella cabina in discesa della funivia, a monte avveniva la tragedia. Dalle immagini si vede che il tempo era impervio, la nebbia fitta. C'è la rottura del cavo trazione che di fatto lascia andare in discesa la cabina fino a quel momento bloccata. Subito dopo accade qualcosa che fa precipitare nel vuoto la funivia causando la tragedia. Sono le immagini che la procura di Torre Annunziata, che indaga sul caso, ha sequestrato e con le quali si cercano le risposte.
Fa discutere anche la notizia sulla manutenzione della funivia. L'impianto era stato riaperto per la stagione da una sola settimana ma la manutenzione ordinaria e straordinaria avrebbe avuto uno slittamento a causa proprio del maltempo. La procura sta ancora indagando contro ignoti ma nelle prossime ore potrebbero essere iscritti i primi nomi nel registro degli indagati.
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Secondo le prime ricostruzioni, il cavo traente si sarebbe spezzato mentre la cabina era in prossimità della stazione di monte. Il freno d'emergenza, che avrebbe dovuto attivarsi in caso di guasto, non ha funzionato, causando la caduta della cabina. Tra le vittime si contano due turisti britannici, Graeme Winn (65 anni) e sua moglie Elaine Winn (58 anni), una turista israeliana, Janan Suliman (25 anni), e l'operatore della funivia, Carmine Parlato. Il fratello di Janan, Thabet Suliman, 23 anni, è l'unico sopravvissuto ed è attualmente ricoverato in condizioni critiche ma stabili all'Ospedale del Mare di Napoli. I parenti delle vittime sono giunti in Italia per il riconoscimento delle salme.