La stessa azienda nel 2020 aveva avuto un incidente simile e anche in quella occasione ci furono tre morti. Cgil Abruzzo: "Assurdi due incidenti mortali nello stesso stabilimento"
Alla Sabino Esplodenti di Casalbordino c'è stato un devastante scoppio che ha causato la morte di almeno tre persone. Anche nel 2020 nella stessa azienda abruzzese vi era stato un incidente in cui persero la vita 3 operai. La fabbrica smaltisce e recupera polvere da sparo da bonifiche e si trova a Casalbordino, in provincia di Chieti. Le vittime sono Giulio Romano, originario di Casalbordino (Chieti), Fernando Di Nella di Lanciano (Chieti) e Gianluca De Santis, 40enne sposato e padre di 2 bambini, residente nel comune di Palata, in provincia di Campobasso.
L'ultimo incidente mortale in Abruzzo che ha riguardato fabbriche o depositi di materiale pirico risale a febbraio quando un uomo morì nell'esplosione di un deposito alle porte di Teramo. L'azienda del vastese non è nuova a queste tragedie: nella stessa fabbrica nel 1992 era morto il 48enne Bruno Molisani, ucciso dall'innesco di una spoletta; e nel 2009 due persone rimasero ferite gravemente in un'esplosione.
"Resta, allo stato, inspiegabile la causa dell'innesco che ha determinato la dolorosa perdita di tre lavoratori sebbene esperti formati e informati dei rischi connessi allo svolgimento delle loro mansioni". Lo fa sapere la Esplodenti Sabino. "L'incidente si è purtroppo verificato durante la normale fase di lavorazione di munizionamento, eseguito per conto dell'Agenzia Industrie Difesa, nonostante l'adozione delle cautele e applicazioni più severe previste dalla normativa sulla prevenzione degli infortuni".
È assurdo che uno stabilimento industriale catalogato 'ad alto rischio' secondo la Direttiva Europea Seveso (e dunque soggetto a severi controlli da parte delle istituzioni) possa registrare due incidenti mortali plurimi in meno di tre anni di distanza l'uno dall'altro e dopo che sul primo incidente sono state ipotizzate accuse di omicidio colposo plurimo aggravato perché commesso con la violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Si accertino subito le responsabilità di questa ennesima strage che si poteva e che si doveva evitare". Così il segretario regionale Cgil Abruzzo e Molise Carmine Ranieri.