Matteo Di Pietro si sarebbe trasferito in provincia di Viterbo, mentre Vito Lo Iacono sarebbe sparito (qualcuno dice che sia all'estero)
Dal giorno dell'incidente stradale a Casal Palocco, alle porte di Roma, in cui ha perso la vita un bambino, i TheBorderline sono stati minacciati di morte sui loro profili social. Per questo, alcuni dei coinvolti nello scontro avrebbero deciso di lasciare la Capitale e trasferirsi altrove. Lo riporta la Repubblica Roma.
In particolare, Matteo Di Pietro, lo youtuber ventenne che era alla guida del Suv che mercoledì scorso si è schiantato contro la Smart Forfour all'interno della quale c'erano il bimbo, morto poco dopo, e la sorellina con la madre e che è indagato per l'omicidio stradale del piccolo, si sarebbe trasferito in provincia di Viterbo, mentre Vito Lo Iacono sarebbe sparito (qualcuno dice che sia all'estero). Sempre stando al quotidiano, inoltre, la fidanzata di Di Pietro ha chiuso tutti i suoi profili social perché stava ricevendo tanti insulti.
TheBorderline interrompono le attività - Domenica, i TheBorderline hanno annunciato che non proseguiranno le attività sul canale creato nel 2020, che ha catturato l'attenzione di milioni di utenti della rete e circa 600 mila iscritti. "I TheBorderline esprimono alla famiglia il massimo, sincero e più profondo dolore - hanno scritto in un testo pubblicato come ultimo video - Quanto accaduto ha lasciato tutti segnati con una profonda ferita, nulla potrà mai più essere come prima. L'idea di TheBorderline era quella di offrire ai giovani un intrattenimento con uno spirito sano. La tragedia accaduta è talmente profonda che rende per noi moralmente impossibile proseguire questo percorso. Pertanto, il gruppo TheBorderline interrompe ogni attività con quest'ultimo messaggio. Il nostro pensiero è solo per la vittima".
Disposto un narcotest più approfondito per Di Pietro - La procura di Roma ha disposto degli esami tossicologici di secondo livello su Matteo Di Pietro. Nel test effettuato il giorno dell'incidente, l'investitore è risultato positivo ai cannabinoidi e l'ulteriore esame servirà a capire quando la droga è stata assunta e in quali quantità. Intanto, la polizia locale continua a raccogliere testimonianze di persone che erano presenti, mercoledì scorso, in via di Macchia Saponara, e sono intervenute al momento dello scontro. Secondo quanto emerso, l'incidente non avrebbe coinvolto altre auto oltre al Suv guidato da Di Pietro e la Smart a bordo della quale il bimbo viaggiava con la madre e la sorellina di 4 anni. È atteso a breve il nulla osta da parte della procura alla restituzione della salma del bambino, sul quale sabato scorso è stata effettuata l'autopsia, al Policlinico Tor Vergata. L'esame ha confermato che il piccolo è morto per i traumi subiti nell'incidente.