I dati della Polstrada mostrano un bilancio in netto peggioramento rispetto agli anni passati. Le regioni più "pericolose" Lombardia e Lazio
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Incidenti stradali e strage di pedoni: il 2022 è stato l'anno nero con quasi un morto al giorno. Sono state esattemente 307 (108 donne e 199 uomini, 257 italiani e 50 stranieri) le persone morte sulle strade italiane, contro le 271 del 2021 e le 240 del 2020, un numero allora ridotto causa lockdown. E' il bilancio parziale fornito dall'Osservatorio pedoni dell'Asaps, l'Associazione sostenitori Polstrada. Ma i dati non comprendono i decessi avvenuti in ospedale a distanza di tempo, e l'Asaps stima una percentuale fra il 30 e il 35% di feriti gravi morti poi nelle terapie intensive, che fanno ulteriormente aumentare il bilancio Il numero più elevato di vittime si è avuto a dicembre (40), seguito da gennaio (31), i mesi con le giornate più corte e la minore visibilità; i mesi con il minor numero di decessi sono stati giugno, agosto e settembre (20).
Dall'analisi sull'età dei deceduti emerge che 14 avevano meno di 18 anni, il più piccolo solo 3 mesi, un altro 15 mesi, altri due bimbi avevano 2 anni, quasi tutti investiti sulle strisce in compagnia dei genitori. Ma è tra gli ultra65enni che è avvenuta ancora una volta una strage, con 116 decessi, di cui 59 oltre gli 80 anni: chi esce di casa, ha più di 65 anni e va a piedi ha un rischio altissimo di essere investito, con quasi il 40% dei casi individuati dall'Osservatorio.
Si è accertato nell'immediatezza del sinistro che in 22 casi il conducente investitore era ubriaco e in 10 aveva assunto stupefacenti; inoltre in 42 incidenti il conducente è fuggito (rispetto ai 49 casi accertati nel 2021), lasciando la vittima a terra. Asaps ha calcolato che ogni sette incidenti mortali con pedoni, uno è provocato da un "pirata stradale": grazie a indagini tecnologiche, potenziamento della videosorveglianza e testimonianze, nell'80% dei casi questi soggetti vengono individuati dagli organi di polizia stradale ed assicurati alla giustizia.
Le regioni più a rischio per i pedoni sono state Lombardia (52 morti) e Lazio (41). "Ringraziamo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per aver riattivato l'attenzione sul tema della sicurezza stradale", commenta il presidente Asaps, Giordano Biserni. "Siamo molto preoccupati per i dati definitivi che saranno resi noti da Istat a luglio, quando presumibilmente il numero finale sara' di oltre 400 pedoni morti. Lanciamo un appello a tutti i membri del Parlamento per un provvedimento straordinario che preveda sanzioni e modifiche al Codice della Strada. Serve maggiore attivita' di controllo sulle strade, servono piu' divise, invece si chiudono i Distaccamenti della Polizia Stradale e le eta' medie in molti reparti anche della Polizia Locale rasentano i 50 anni".